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Tre referendum per l’ambiente e la salute

Elettrosmog, sicurezza alimentare, inceneritori: tre temi sui quali discutere, ed esprimersi.

Nei giorni scorsi sono stati presentati tre importanti quesiti referendari in materia di ambiente e salute promossi dalle associazioni Adusbef, Adoc, Codacons e Federconsumatori insieme ai comitati per l’applicazione del principio di precauzione, perché il diritto alla salute deve essere tutelato prima ancora che il rischio diventi danno accertato.

La campagna referendaria salute-ambiente, promossa dalle maggiori associazioni dei consumatori, riguarda:

- l’abolizione dell’elettrodotto coattivo;

- il divieto di residui tossici negli alimenti;

- gli incentivi alla costruzione di inceneritori.

Elettrosmog. La scelta del tema dell’elettrosmog ha un duplice fondamento: anzitutto esso appare un esempio tipico del conflitto che nei prossimi anni sempre più spesso vedrà confrontarsi da un lato la popolazione, dall’altro i centri finanziari, padroni del mercato globale, i quali possono decidere di introdurre una nuova tecnologia indipendentemente dai rischi ad essa connessi e da un consumo informato della popolazione su tali rischi. Ciò è accaduto, recentemente, con i mangimi animali, che hanno determinato la BSE (mucca pazza), con gli OGM, e sta avvenendo ora con l’introduzione di biotecnologie connesse alla clonazione e alle terapie genetiche; in passato ciò è accaduto con l’introduzione di materiali di costruzione come l’amianto, dei pesticidi nelle coltivazioni, delle centrali nucleari.

Non è un caso che l’elettrosmog sia stato uno dei primi campi di applicazione del principio di precauzione ed anche il settore dove lobbies parascientifiche ne hanno negato l’applicabilità.

In secondo luogo, l’elettrosmog è il tema sanitario e ambientale nel quale più desta appare l’attenzione dell’opinione pubblica in Italia e anche nella nostra provincia: sono centinaia i comitati anti-elettrosmog sorti spontaneamente in tutta la penisola, legati spesso a questioni locali e di corto respiro, altre volte duraturi e capaci di aggregare altre realtà associative; in ogni caso, per un comitato che si esaurisce o si scioglie, un altro si costituisce e inizia la propria lotta ambientalista: da noi abbiamo avuto i casi di Cadine (vedi Quanto conta il cittadino?), Rovereto, l’elettrodotto di Riva-Arco, illuminanti in proposito. E sempre nuova materia è fornita dall’affacciarsi di nuove tecnologie di comunicazione e dall’inutile competizione nel settore della produzione e del trasporto dell’energia.

Sicurezza alimentare. Questo tema (vedi anche Mucca rinsavita? Non ne siamo sicuri) è stato scelto in quanto la sicurezza alimentare è stata vulnerata dall’impiego di sostanze tossiche, di mangimi alimentari per alimento di animali vegetariani, da organismi geneticamente modificati, che hanno invasivamente pervaso gli alimenti e messo a repentaglio la sicurezza dei consumatori. Con questo quesito referendario si vuole ristabilire il principio del mangiar sano come presupposto del diritto inalienabile alla salute.

Rifiuti. Quello dei rifiuti è un tema emergente connesso alla qualità della vita e dei consumi. Per affrontarlo in modo completo occorrerebbe investire la produzione e la distribuzione delle merci, che generano imballaggi e sono spesso esse stesse di difficile smaltimento, oltre che la raccolta e i processi di smaltimento.

La norma che si sottopone a referendum è quella che vuole incentivare con premi in denaro la costruzione di inceneritori, tra l’altro generatori di diossina.

L’inceneritore può essere una necessità, ma non deve essere un’opportunità di business; la tematica referendaria ci offrirà la possibilità di discutere e approfondire un argomento che è diventato in questi ultimi tempi di estrema attualità per i cittadini, gli utenti e i consumatori di Trento.

Pertanto la raccolta di firme, che inizierà nei prossimi giorni, servirà a verificare anche ciò che pensa la popolazione della proposta dell’inceneritore per Trento