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La terribile Asian Brown Cloud

Esiste un pericolo più terribile e devastante del terrorismo internazionale? Una minaccia che può far impallidire il crollo delle Torri Gemelle, la strage di Bali, il sequestro del teatro di Mosca e gli altri attentati che insanguinano il pianeta con un rosario di morte? La risposta purtroppo è affermativa, e questo incubo che grava sul mondo è ignorato dalla maggior parte dell’opinione pubblica. Mentre l’angoscia ci stringe alla gola ogni giorno per il terrorismo invisibile che può colpire quando e dove vuole, un altro pericolo invisibile, di origine umana, sovrasta il pianeta con effetti plurimi, che saranno devastanti e mortali. Quando accadrà, anzi sta già accadendo, non potremo incolpare né bin Laden, né Saddam Hussein e neppure qualche capo ceceno.

Da qualche settimana gli scienziati (forse gli unici galantuomini rimasti nella universale menzogna) segnalano inascoltati il pericolo imminente costituito da un’enorme nuvola dal nome rassicurante: ABC. Si chiama Asian Brown Cloud, nube marrone asiatica. Si tratta di un ammasso di particelle inquinanti liberate dalle ciminiere delle industrie, dalle centrali elettriche, dai gas di scarico delle automobili, dagli incendi delle foreste tropicali, dalla polvere sollevata dai venti nelle zone desertificate. E’ un vero mostro atmosferico che si estende su 16 milioni di chilometri quadrati, ed ha uno spessore di 3 chilometri. La "lente" mortale si estende ora dall’Afghanistan all’India, alla Cina e a metà Giappone, sovrastando l’intera Asia meridionale.

I continui monitoraggi dimostrano che la nube è arrivata sul Mediterraneo orientale e si va ulteriormente espandendo. Una immensa piovra, o forse sarebbe il caso di definirla una creatura da fantascienza anche se fatta dagli umani, che mina alla base il clima e la salute di masse sterminate di persone.

Alla conferenza ONU che si è svolta a Nuova Delhi gli scienziati hanno confermato che la nube ha superato il confine tra paesi ricchi e paesi poveri, ha invaso il Mediterraneo orientale e si dirige verso l’Europa; dall’altro lato si sta muovendo verso il continente americano. Gli studi condotti ormai da 10 anni dal Max Plank Institute e le analisi fatte a Creta a bordo di aerei laboratorio mostrano come il bacino del Mediterraneo stia diventando un catino in cui ristagnano i gas prodotti da ogni genere di inquinamento. Mentre la "nuvola marrone asiatica" continua a crescere, il suo impatto con l’area mediterranea è diventato micidiale. Secondo il Max Plank Institute la brezza marina delle spiagge è 10 volte più inquinata dell’aria circostante.

Sappiamo tutti chi sono i responsabili della gigantesca nuvola marrone, e sappiamo anche del braccio di ferro tra l’Unione Europea, che insiste per misure coraggiose, e gli Stati Uniti, che invece rifiutano ogni condizionamento. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia internazionale dell’energia, in assenza di correttivi le emissioni che hanno formato la gigantesca nuvola cresceranno del 70% entro il 2030. Assai prima di quell’epoca la nuvola sarà scesa dal cielo, avrà sconvolto il regime delle piogge e il clima, e avrà provocato tremende epidemie. Che faremo allora? Quale dio ci salverà? Avremo la faccia di bronzo di intonare il "De profundis", e di chiedere l’aiuto dell’Altissimo? Oppure ci converrà prendere atto che l’umanità non merita di sopravvivere per la stoltezza criminale di pochi e la cecità di molti?

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