Mani sporche
L’Irak è una dittatura, che non rispetta i diritti civili e applica la tortura. Gli Stati Uniti invece sono una democrazia, che però non rispetta i diritti civili e utilizza la tortura. Gli Stati Uniti vogliono fare la guerra all’Irak, perché non rispetta i diritti civili e applica la tortura. Queste tre affermazioni, lette una dopo l’altra, sembrano un intreccio privo di senso. Svelano invece l’ultimo fragile tabù dietro il quale tenta di nascondersi Bush: è una grande menzogna che il grande impero del Bene (USA) voglia distruggere il piccolo regno del Male (Irak) in nome della civiltà.
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Il Washington Post ha fatto un’inchiesta nelle basi militari di Guantanamo (Cuba) e di Bagram (Afganistan) dove sono reclusi migliaia di terroristi (presunti) di Al Quaeda e ha scoperto cose terribili. La CIA è stata autorizzata a "togliersi i guanti" e a fare sui detenuti quello che il governo americano condanna quando è fatto da altri governi.
I prigionieri in mano agli americani passano attraverso due filtri. Il primo è quello delle Forze speciali che cominciano a lavorarli "picchiandoli, sbattendoli contro i muri, minacciandoli di esecuzione sommaria, tenendoli senza cibo e senza acqua". (V. Zucconi su Repubblica del 27 dicembre). Il secondo filtro è costituito dagli investigatori professionisti della CIA che procedono direttamente, oppure prestano i detenuti a Paesi amici senza scrupoli. In questo caso "i prigionieri sono appesi al soffitto in posizioni contorte, bastonati con bambù sulle piante dei piedi, tenuti svegli per giorni e giorni fino al delirio, per estorcere confessioni" (V. Zucconi).
In Pakistan venne arrestato Abu Zubaida, un dirigente di Al Qaeda e venne recluso nel campo di Bagram: gli agenti gli spararono ai testicoli e nei giorni successivi lo mantennero in vita per farlo parlare.
A Bagram ci sono circa 3000 prigionieri e di essi la CIA può fare ciò che vuole. A Guantanamo, dove ci sono 625 detenuti, sembra che usino sistemi più soft, forse per un residuo pudore. Cofer Black capo dell’antiterrorismo della CIA ha dichiarato: "Noi non torturiamo, preferiamo consegnare i prigionieri ad altri governi; se gli interrogatori producono frutti, li usiamo anche noi". E’ la stessa tecnica usata con successo con i governi dittatoriali dell’America centrale e meridionale: lasciare che siano gli altri a sporcarsi le mani e sfruttarne i risultati.
Quando si invoca il falso principio che il fine giustifica i mezzi, il diritto si muta nel suo contrario, ed è chiaro che gli USA sono ulteriormente delegittimati a impartire lezioni di democrazia e a giustificare l’aggressione all’Irak.