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QT n. 11, 29 maggio 2004 Monitor

Music Train Quintet

Un quartetto di jazzisti incontra un violista classico: recensione di un Cd con contaminazioni straordinarie tra classica e jazz.

Nella vita a volte capitano degli incontri fortunati, incontri che cambiano il tuo percorso ed aprono nuove prospettive. Una sera d’agosto cinque uomini, cinque musicisti, si sono incontrati per caso ed hanno deciso di fare della musica assieme. Fin qui nulla di eccezionale, ma le cose prendono una piega impensabile che porta alla nascita dello straordinario cd del Music Train Quintet.

Danilo Rossi.

Una sera d’agosto, si diceva, Danilo Rossi, violista classico di fama internazionale, tiene uno dei suoi tanti concerti e ad ascoltarlo in quell’occasione ci sono anche i componenti di un quartetto già attivo da anni, che spazia dal jazz alle improvvisazioni più irte giungendo fino alle melodie più alte del pop: sono Stefano Nanni, pianista compositore ed arrangiatore del gruppo, Luciano Zadro, chitarrista, Massimo Moriconi, bassista, e Gianluca Nanni, batterista. Avviene l’incontro: "Dai, questa sera fai un pezzo con noi! Ieri sera ti abbiamo sentito suonare! Sei un grande!" - Ragazzi, i grandi siete voi, io non posso improvvisare come voi, sono un pivello! -.

Un musicista classico del calibro di Danilo Rossi si mette a fare musica con un quartetto jazz composto da grandi nomi del campo. Come scrive lo stesso Rossi, è "l’incontro tra cinque storie: storie di vita vissuta a suon di musica, di viaggi, di notti sui treni, di aerei, di donne e di birre. La vita di ognuno è fatta di incontri e questi cinque personaggi ne hanno avuti tanti! Ma incontrarsi tra loro è stata una vera rivelazione". Questo lavoro discografico è dunque l’inizio di un lungo viaggio del Music Train Quintet.

Il cd comincia con una voce parlata: "E’ in partenza il Music Train Quintet. Buon viaggio da Stefano, Luciano, Danilo, Gianluca, Massimo", e il treno parte davvero con effetti sonori che dai rumori della stazione e della locomotiva si trasformano nello standard jazz più amato, Moose the Mooche di Charlie Parker. I 10 brani contenuti nel cd riassumono un pezzo di vita artistica di ciascuno e così alla terza traccia cominciano le contaminazioni tanto impensabili quanto straordinarie tra il jazz e la classica. Viene infatti proposto il Preludio op.28 n.6 di Chopin nella rivisitazione personale dei cinque musicisti. In quanto pianista classica, lasciatemi dire due parole alle alte sfere della musica colta: vi assicuro che il risultato non è empio ed irriverente, ma piacevole ed interessante, così come la rilettura di altre pagine del repertorio classico contenute nel cd. A seguire troviamo la "Pavane pour une infante defunte" ed il terzo movimento del Quatuor à cordes di Ravel, ma anche il Furioso dalla Sonata per viola op.11 n.4 di Hindemith. La celeberrima Pavane di Ravel viene trattata dal quintetto come un vero e proprio stardard jazz, ovvero presentata così com’è scritta dall’emozionante suono della viola di Danilo Rossi accompagnato al pianoforte da Nanni, quindi riproposta sopra il giro costante e delicato del piano negli assoli di basso e poi di chitarra. Emozionante.

Belli ancora i brani scritti dagli stessi musicisti del quintetto, come Nuvole di Moriconi, Waltz for you di Zadro e Mangiafuoco di Nanni.

Il primo in ordine di ascolto, Nuvole, comincia in un dialogo concitato tra batteria e basso per trasformarsi dopo neanche un minuto in una dolcissima ballata affidata dapprima al basso ed alla chitarra, cui si aggiungono poi gli altri strumenti uno alla volta. Nelle intenzioni dell’autore, questo poetico brano nasce dal pensiero rivolto alle proprie figlie dopo un momento di nera arrabbiatura con il mondo intero. Waltz for You è un melanconico e lirico valzer che comincia nello struggente vibrato della viola di Danilo Rossi accompagnata dal pianoforte solo, per poi continuare nella melodia della chitarra di Zadro, autore stesso di quest’emozionante composizione.

Con Mangiafuoco di Stefano Nanni, anima armonica del gruppo, si torna in viaggio, al ritmo incalzante di un treno in corsa.

Il penultimo brano del cd è You can’t go Home again di Ferriera e l’ultimo è emblematicamente Marco Polo di Ennio Morricone. Non poteva che chiudersi con la figura di un grande viaggiatore il cd del Music Train Quintet. Ennio Morricone aveva scritto inoltre questa pagina per il grande Dino Asciolla, violista che fu maestro per parecchio tempo di Danilo Rossi. Lo stesso strumento che suona oggi Rossi è la straordinaria viola Maggini del 1600 che era di Asciolla.

Il Music Train Quintet presenterà questo lavoro discografico ufficialmente in occasione del suo primo concerto il 20 giugno prossimo all’Auditorium Palabonetti di Sadurano, vicino a Forlì.

Nessuno ancora ha sentito la bella musica che questi cinque musicisti hanno saputo creare. Noi li abbiamo scoperti per caso, poiché il cd è stato registrato a pochi chilometri da Trento, nello studio di registrazione Sonica Studios di Marco Olivotto che sta a Nogaredo. Che il Music Train Quintett abbia scelto di lavorare con Olivotto, che tratta i suoni con la mente di un tecnico del suono ed il cuore di un musicista, è per noi un ulteriore prova della validità di questo studio.

Sabato 22 maggio è stata trasmessa su Radio Tre un’intervista realizzata da Gaia Varon al Music Train Quintet. Il giorno dopo sono arrivate al Sonica Studios già le prime richieste di acquisto!

A nostro parere questo cd è un racconto di musica eccezionale.

Devo aggiungere altro? Sì, forse ancora una cosa, una curiosità. Il brano di Morricone in coda al cd ha una durata di quattro minuti su di una traccia che ne conta dodici . Perchè? La risposta è esilarante. A voi scoprirlo.

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