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QT n. 9, settembre 2013 Seconda cover

Candidati improbabili: Giacomo Bezzi

Giacomo Bezzi

Dal ‘95 al 2003 è stato sindaco di Ossana, e intanto era anche presidente della Trento-Malè. Trombato alle politiche del 2001, dove si era presentato con una lista collegata alla Casa delle Libertà, diventa segretario del PATT, e nel 2003 consigliere provinciale e Presidente del Consiglio, segnalandosi per alcune poco commendevoli vicende: la difesa dei privilegi dei consiglieri e i frequenti viaggi all’estero, che gli valgono i soprannomi di “piccione viaggiatore”, e “presidente Alpitour”. Finisce vittima della “tonca” durante le Feste Vigiliane. Da citare anche il suo voltafaccia sul tema della Valdastico, a lungo contrastata e poi accettata.

Nel 2006 fa il colpo gobbo: viene eletto alla Camera con la Volkspartei (che appoggia il governo Prodi), ma il 24 gennaio 2008 nega la fiducia al Governo, che cade, con conseguenti elezioni anticipate. Che ha fatto Bezzi nei suoi due anni a Montecitorio? L’Adige informa che detiene il record negativo di presenze fra i parlamentari trentini, assentandosi nel 40.9% delle votazioni (485° su 630). Lui comunque intende tornare a Roma, e visto che la SVP non lo vuole più, tenta col Progetto Nord-Est di Giorgio Panto, con gli autonomisti valdostani, coi siciliani di Raffaele Lombardo, fino alla DC di Rotondi e all’UDEUR di Mastella. Forse anche con Forza Italia, la cosa è controversa. Ma nessuno lo vuole. Rimasto appiedato, ne approfitta per dedicarsi ai propri affari (investimenti immobiliari nelle Canarie).

Carriera finita? Macché: improvvisamente, nel 2010, lo riscopriamo leader del MAIE (Movimento associativo degli italiani all’estero), un partito che non guarda “né a destra né a sinistra”, con cui il Nostro intende “fare politica ad alto livello”. In concreto, vaga per il centro, incerto fra l’UDC e il neonato Futuro e Libertà; ma quando si arriva alle elezioni del 2013 va sul sicuro, riuscendo a candidarsi col PdL, ma finendo schiacciato nel confronto con Panizza. A quel punto mostra interesse per il M5S e dice di essersi iscritto al Meetup trentino, ma i grillini smentiscono insultandolo.

Infine - è storia recente - vira a destra, scegliendo come mentore la più scalmanata del PdL, Michaela Biancofiore, che gentilmente lo candida a presidente della giunta. Metà del partito, però, non vuole saperne, né di lui né della Biancofiore, sicché gli aspiranti governatori del centro-destra, per un po’, è sembrato che potessero essere due: Bezzi dietro le rinnovate bandiere di Forza Italia (anzi, Forza Trentino), e de Eccher sotto la sigla PdL.

Chance di vittoria, ovviamente, zero.