Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Irak: tutti plagiati da Bertinotti?

Il ritiro delle truppe è la sola decisione ragionevole. posizione condivisa anche da Spagna, Francia e Germania. Eppure viene presentata come "estremista".

Voglio essere buono. Voglio cioè credere che George W. Bush e tutto il suo apparato si siano pentiti. Accade ai più incalliti mafiosi, può accadere anche al Governo di una grande democrazia. Tanto più che in essa ci sono gli anticorpi, cioè il controllo critico dell’opposizione e della libera stampa, che hanno il compito di contrastare le degenerazioni patologiche del potere e qualche volta ci riescono. Questa volta hanno avuto un compito facile. Le degenerazioni erano così enormi e manifeste che è stato fin troppo facile denunciarle.

Il movente della guerra, le armi di distruzione di massa possedute da Saddam, era una menzogna. Già lo avevano constatato gli ispettori dell’ONU.

Il progetto di imporre la democrazia con le armi si è ridotto alla tragica farsa di un governicchio fantoccio che serve soltanto a fomentare la guerra civile.

L’orrore delle torture sistematiche inflitte ai prigionieri e sadicamente fotografate mette a nudo una perversa coerenza con il gulag di Guantanamo.

Sono i tragici errori di una occupazione militare cieca e brutale che scambia persino una festa nuziale per un commando ostile e massacra civili, donne e bambini. Insomma, un disastro apocalittico, una disfatta politica e militare che è la conseguenza fatale di quella reazione emotiva e sprovveduta che seguì l’affronto sanguinoso dell’11 settembre e portò a combattere il terrorismo con la guerra, prima in Afghanistan, poi in Irak.

E’ possibile che si siano pentiti di questi clamorosi errori e che ora stiano tentando di tirarsi fuori dal pantano? Magari solo per salvarsi la faccia in vista delle consultazioni presidenziali di novembre? Se fosse così, non sarebbe ragionevole assecondare questo annunciato intervento dell’ONU? Ripeto, voglio essere buono e prenderli in parola, e credere in un sincero ed autentico ravvedimento. Verifichiamolo nei fatti.

La guerra e l’occupazione sono state un errore. Per rimediarvi dunque bisogna far cessare guerra ed occupazione. Ma, si dice, non si può abbandonare l’Irak nel marasma attuale. Sciiti e sunniti si scannerebbero. L’ONU deve essere presente con forze militari per garantire l’ordine e preparare il passaggio dei poteri dalle forze della coalizione agli organi irakeni democraticamente eletti.

Ma i paesi arabi hanno detto che non manderanno truppe finché ci saranno gli anglo-americani. Germania e Francia pure, e si oppongono anche ad una presenza della Nato. Russia e Cina non ci pensano nemmeno e la Spagna se n’è già andata. D’altra parte gli Stati Uniti non rinunciano al comando militare ed esigono un regime di immunità per i propri militari. Il controllo del petrolio resterà saldo nelle loro mani.

Cosa resta dell’intervento delle Nazioni Unite? La designazione di un altro governicchio fatto di brave persone scelte dal segretario generale dell’ONU, totalmente privo di un consenso di base popolare. Vi saranno presenti anche esponenti dei guerriglieri? E’ difficile crederlo perché sono considerati malfattori, terroristi prezzolati, fanatici seguaci di Bin Laden. Eppure rappresentano una realtà attiva nelle città sante assediate dalle truppe occupanti. Un governo senza di loro è librato nel vuoto. Resta un governo appoggiato sulle forze militari dell’attuale coalizione; e l’intervento dell’ONU, se il Consiglio di sicurezza lo autorizzerà in questi termini, sarà solo una copertura formale, che potrà giovare a Bush per la sua campagna elettorale, ma che non servirà a risollevare il popolo irakeno dal baratro in cui Saddam, embargo, guerra e occupazione lo hanno cacciato.

La verità è che l’unica cosa onesta, saggia ed efficace da fare subito è sgomberare l’Irak da tutte le forze militari occupanti. La guerra civile c’è già ora, fra resistenti e collaborazionisti. La lotta comune degli irakeni per conquistare la liberazione può essere una base di unità nazionale per mediare anche i secolari antagonismi etnico-religiosi.

La svolta annunciata, come si vede, non cambia nulla. Non mi sorprende l’ennesima menzogna di Bush e del suo meschino vassallo di casa nostra. Ma che miseria questi paludati commentatori che ostentano una posizione mediana, si vergognano a parlar bene di Berlusconi, ma lo servono tentando di screditare Prodi perché sarebbe succube di Bertinotti. Anche Schroeder, anche Zapatero, anche Chirac, tutti plagiati da Bertinotti?