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Tanta voglia di arabo

Questa volta lo scoop – bisogna ammetterlo – l’ha fatto L’Adige: eh, sì, cosa volete, è l’impari lotta tra un quotidiano e un quindicinale... Un bel titolone, a pag. 23 del 10 febbraio, con due colonne, una bella foto di gruppo al centro e un’intervista al veterano Luigi Sardi. Bravi.

Però... lo zampino ce l’abbiamo messo anche noi. Innanzi- tutto perché nella foto, ben visibile sul fondo, c’è il vostro inviato, combattuto tra il mettersi in mostra e il negarsi alla concorrenza; a certificare, tra l’altro, la frequenza del corso (almeno per quel giorno). Insomma, il sottoscritto è un infiltrato sia nel corso che nella foto de L’Adige. Sa tanto di spionaggio.

Poi, se qualcuno ricorderà i numeri di Questotrentino dell’anno passato, troverà che anche noi facemmo la doverosa pubblicità al corso di arabo, battendo però la concorrenza con un articolo di chiusura e, ròditi invidia, con un paragone tra il corso di arabo e quello di cinese all’Università. Questo, sui quotidiani, non l’avete trovato.

E che dire, poi, del fatto che ci siamo decisi a ripetere l’esperienza del corso principianti, per voi lettori (e non perché l’anno passato, come i maligni potrebbero insinuare, avendo studiato poco non siamo riusciti a imparare gran che)?

Insomma, il quotidiano, con tutti i vantaggi di posizione e di frequenza, questa copertura d’informazione non ve l’ha data. Bisogna ammettere le sconfitte... degli altri.

E allora, i dati sono un dettaglio noto: quest’anno, oltre sessanta partecipanti, divisi in due corsi-base e un corso intermedio, quello a cui stoicamente abbiamo rinunciato.

L’insegnante, Rachid (leggi: Rascid), paziente come sempre, risponde alle domande sulla cultura araboislamica, ripete senza (troppo) lamentarsi le regole di lettura e scrittura, racconta aneddoti di vita tunisina con il suo divertito umorismo. Le due ore, al lunedì (dalle 19 alle 21; il corso gemello al mercoledì, stesso orario), passano in fretta, e si impara (o reimpara) a scrivere come bambini di cinque anni, compitando e balbettando. Tutti si divertono e sono, come dire, felici.

Pensate, felici di imparare l’arabo. In Trentino. E gratis. Ci sarà qualcosa di interessante, o no? Vi starete perdendo qualcosa? Forse varrà la pena di farci un pensierino, l’anno prossimo.

Intanto, speriamo che la nostra comunità comprenda che a un centro religioso, qual è la struttura simile ad un container che ospita noi (stipati come sardine) e le funzioni del culto islamico, dovrebbe e potrebbe essere concessa una sede più adeguata. E’ vero che si può pregare dappertutto e che Dio non bada a queste cose, ma uno sforzo in più Comune e Provincia potrebbero anche farlo. (Per questo appello, adesso verrò pedinato e interrogato come fiancheggiatore di qualche gruppo terroristico, di cui fanno parte tutti e sessanta i miei compagni di corso?)

Insomma, vògliasi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non ritardate.