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I pendolari della politica

Il ritorno di Carmelo Lentino e i preparativi di trasloco di Giacomo Bezzi.

"In questi anni abbiamo rischiato di buttare all’aria tutto, per alcuni capricci di qualche forza politica populista, pronta ad ogni cosa… Non possiamo ridare credito a chi in questi anni, come il centro-destra, ha saputo solamente distruggere ciò che si era costruito con fatica ed ha occupato tutta la legislatura a perdere tempo per dipingere un paese come se fosse il Paese delle Meraviglie".

Clemente Mastella e Carmelo Lentino.

Così dichiarava, alla vigilia delle elezioni del 2006, Carmelo Lentino, ex giovane emergente, già segretario politico di "Giovani Insieme" e candidato alle provinciali del 2003. "In questo panorama politico – ebbe a dire in campagna elettorale - non c’è nessun segno di rinnovamento se non l’aggregazione ‘Insieme per il Trentino’ di cui, oltre alle citate organizzazioni politiche (Udeur e "Giovani Insieme"), faranno parte importanti rappresentanze della società civile".

Andò male, come andò male alle successive elezioni europee dove a candidarsi fu un suo amico. Ma il cursus honorum di Lentino proseguì: membro della Direzione Nazionale dell’Udeur e quindi commissario regionale dello stesso partito. Successivamente sostituito in quest’ultima carica dal consigliere comunale di Trento Daniele Bornancin, adesso è tornato ad occuparla, dopo che Bornancin ha lasciato l’Udeur in seguito alla giravolta di Mastella.

A chi gli chiede conto del voltafaccia, replica, secondo copione, che il vero scandalo è che "mezzo Paese, non solo la famiglia Mastella, venga intercettato". Quanto alle accuse che hanno investito il suo partito, la difesa è la solita da Craxi in poi: così fan tutti: "In Campania accade quello che avviene in tutte le Regioni".

E veniamo all’onorevole Giacomo Bezzi, del Patt. Sul Trentino del 24 gennaio leggiamo che "cinque minuti prima di votare" aveva garantito che – sia pure obtorto collo - avrebbe dato la fiducia al governo Prodi, della cui maggioranza faceva parte. E invece, cinque minuti dopo, ha votato no: "Non ce la facevo a dare la fiducia. Questo governo è un disastro".

Un problema di coscienza? Sarà. "Ma c’è chi vede nella mossa - commenta il cronista - un tentativo di trovare un accordo col centrodestra in vista delle elezioni politiche". L’on. Marco Boato è più perentorio: "I topi scappano quando la nave affonda... Ha tradito due volte, è di un opportunismo assoluto".

Nei giorni successivi la situazione sembra precisarsi: Bezzi "è in freddo con la Svp che comunque ben difficilmente potrebbe garantirgli un seggio alle prossime elezioni". E quindi "lavora a stretto contatto con il Progetto Nord Est del compianto Giorgio Panto" (partitino autonomista veneto che ritiene la Lega troppo morbida), con gli autonomisti valdostani e perfino con il siciliano Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, grande amico di Totò Cuffaro e suo probabile successore come governatore dell’isola.

Ma l’ingresso nel centrodestra potrebbe avvenire anche attraverso la porta principale: qualcuno infatti ipotizza che il Patt, "in difficoltà nelle valli ad appoggiare le scelte della sinistra, scelga di non stare più con Dellai"; in tal caso il centrodestra potrebbe addirittura presentarlo come proprio candidato alla presidenza della Provincia.

Ma mentre Forza Italia smentisce l’offerta, dall’interno del Patt, a questo punto, si levano numerose voci di protesta: è il caso di Caterina Dominici ("Bezzi fa sempre quello che vuole lui") e di Franco Panizza ("Se ha paura di perdere la sedia a Roma, non può far cambiare la strategia del Patt"). Ma non manca neppure chi accarezza l’idea e tenta una funambolica mediazione. Lo stesso segretario del partito Kaswalder, "che solo l’altro ieri aveva dichiarato che finché ci sarà Dellai gli autonomisti saranno fedeli alla sua coalizione, ieri in giunta ha sostenuto la linea di Bezzi, ovvero l’esigenza di cercare un accordo alle politiche con forze come la DC di Rotondi, l’Udeur e il Movimento di Lombardo".

In tanta confusione (qualcuno pensa perfino che per ottenere il suo scopo Bezzi potrebbe candidarsi in Sicilia), una sola certezza.: "Giacomo Bezzi non vuole rinunciare a un seggio in Parlamento".