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Cime Tempestose

Rottamazione d’ufficio

Un sessantenne di Civezzano è stato trovato completamente ubriaco per la quarta volta al volante della sua ventennale Golf. Naturalmente il mezzo gli è stato confiscato, ma siccome allo Stato la messa all’asta costerebbe più del ricavo dalla vendita, si è deciso di mandare l’automobile direttamente in demolizione. Perché non mutuare lo stesso sistema anche tra i “rottamandi” politici? La lista è lunga: Tarolli, Andreotti, Boso, Boato...

La morale della favola (calcistica)

Dopo la retrocessione del Trento nel campionato di calcio di Eccellenza, i tifosi del club gialloblù hanno minacciato di denunciare la società per danni morali. D’altra parte finire a giocare in campionato con Rotaliana, Fersina, Mori è davvero immorale per la squadra del capoluogo. Così come fare certe denunce.

AAA territorio svendesi

Tra un anno e mezzo sorgerà a Mori il più grande centro commerciale della regione, su un territorio di 36.000 metri quadri. Negozi, cinema, una pista di go-kart, un grande mega-store e pure una piazza “coperta” in un’opera mastodontica. Per un ritorno sul territorio di ben 300 posti di lavoro. Ma quanti se ne perderanno contemporaneamente nella piccola distribuzione non più concorrenziale? Dettagli. Come sempre.

L’analisi degli esperti

Anche il mercato del vino comincia a sentire gli effetti della crisi. A quali grandi riflessioni può aver portato questo momento difficile? Forse che immaginare di aumentare di anno in anno le vendite è poco sensato visto che a un certo punto, fisiologicamente, il numero di acquirenti si stabilizza o diminuisce? Forse che puntare esclusivamente sul vino potrebbe mettere a repentaglio la vita di un territorio, come si fece anni fa con la monocoltura della mela in Valle dell’Adige? No, riflessioni troppo complesse. Meglio cercare il capro espiatorio. Lo si sente ripetere in Piana Rotaliana da un certo periodo: “La crisi del mercato del vino dipende dai troppi alcol-test presenti in provincia”. Ah, ecco...

Allarmi, allarmi siam leghisti

Alessandro Savoi, capogruppo della Lega in Consiglio Provinciale, ha minacciato di denunciare il consigliere del Pd Mattia Civico per “procurato allarme”, poiché avrebbe diffuso la notizia dell’esplosione di colpi di pistola verso alcuni caravan di nomadi, rivelatisi poi semplici petardi lanciati da uno squilibrato. Singolare che sia proprio la Lega a denunciare il procurato allarme, visto che è da anni che semina timori e paure senza alcun fondamento. Chi semina vento, raccoglie tempesta.

Logica stringente

La consigliera leghista di Trento, Bruna Giuliani, ha rimproverato il presidente delle Acli trentine, Arrigo Dalfovo, per aver duramente criticato lo slogan del suo partito “Trento cristiana, mai musulmana”. Il comunicato stampa della leghista infila una perla dietro l’altra. Oltre a fare la barba alla grammatica italiana scrivendo che “la Lega continua a crescere i consensi” (ohibò, che siano forse polli all’ingrasso da ingozzare, questi consensi?), prende a calci la logica: provoca Dal Fovo dicendogli che da buon cristiano dovrebbe dare il buon esempio e ospitare in casa sua gli immigrati clandestini. Ma se un buon cristiano ha il dovere di accogliere gli stranieri a casa, la Lega (che è un partito cristianissimo) non dovrebbe fare altrettanto? Chissà se la consigliera Giuliani voleva comunicarci l’intenzione, molto cristiana secondo quanto scritto, di aprire le porte del suo bed&breakfast agli immigrati. Probabilmente non l’ha capito nemmeno lei.

Call center per fedeli

Mentre il Papa richiama i fedeli al sacramento della confessione, i confessionali italiani sembrano restare semideserti. Padre Enzo Redolfi del convento di Santa Caterina di Rovereto, tuttavia, intervistato da l’Adige ha dichiarato che nonostante tutto il confessore resta sempre un punto di riferimento: “Ci sono le mogli che chiedono come possono conquistare il marito; ci sono impiegati che, di fronte a certi comportamenti del datore di lavoro, vogliono sapere se debbano tacere o reagire; c’è anche chi chiede consigli sui candidati da votare”. Più che un confessionale, un call center. A quando le indicazioni sulle pizzeria aperte in città?

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