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Tre settimane a Rovereto

Sono circa 20.000 le organizzazioni non governative e i movimenti di base che in tutto il mondo, ispirandosi alla non violenza e al rispetto per la persona, si occupano di temi quali il sostegno alle fasce deboli della società, l'economia alternativa, la diplomazia popolare, la lotta al razzismo, il pacifismo, la rivendicazione dei diritti umani e civili, ecc.: un sistema che, nel suo complesso, si affianca a buon diritto a quello ufficiale costituito dai 180 paesi che aderiscono all'Onu.

E' a questo mondo che si rivolgono le iniziative dell'Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la pace (UNIP), una sorta di scuola di specializzazione per operatori nel campo della promozione umana; quasi un'università, tanto è vero che si parla di "anni accademici", anche se i corsi che si tengono ogni anno a Rovereto durano in realtà tre settimane. Altre attività svolte riguardano la formazione di obiettori di coscienza, interventi nel mondo della scuola e del lavoro e la pubblicazione di testi.

L'UNIP nasce nel 1993 per opera dell'Opera Campana dei Caduti ed è sostenuta dal Forum trentino per la Pace, dalla città di Rovereto, dall'Università di Trento, e dalla Provincia, che l'aiuta economicamente in base ad una legge del '91 sulla promozione e diffusione della cultura della pace. Il suo coordinatore scientifico è il prof. Giuliano Pontara.

I corsi dell'UNIP si differenziano da altre iniziative apparentemente simili poiché il loro intento è quello di fornire ai volontari - una trentina di giovani provenienti da tutto il mondo - una solida base teorica che sarà loro utile indipendentemente dal particolare settore in cui lavorano; ogni anno, comunque, viene anche focalizzato un particolare problema: quest'anno ad esempio, la terza e conclusiva settimana ha visto trattare il tema della ricostruzione materiale e morale delle società uscite da un conflitto. E poi, come ci spiegano alcuni partecipanti, l'incontro fra persone provenienti da realtà ed esperienze molto diverse è importante non solo sotto il profilo umano, ma anche per Io scambio di informazioni che avviene nel corso delle tre settimane.

Kirl Deering, un giovane riandese che lavora nel a segreteria organizzativa dell'UNIP, ci spiega come è avvenuta la selezione dei partecipanti al corso di quest'anno, svoltosi dal 28 settembre al 17 ottobre: "Abbiamo inviato una comunicazione col programma del corso a duemila indirizzi fra le 6.000 organizzazioni non governative presenti nel nostro elenco, sono state privilegiate, oltre alle 5600 più importanti (tipo Amnesty International), quelle che, per il tipo di attività che svolgono, potevano essere maggiormente interessate al tema specifico trattato quest'anno: la ricostruzione dei paesi usciti da situazioni di guerra, la gestione di situazioni conflittuali. Abbiamo ricevuto 132 richieste di partecipazione da 105 paesi, ma come sempre abbiamo potuto soddisfare solo una trentina di persone, poi ridottesi a 26 (di 25 nazionalità diverse) per problemi vari.

I partecipanti sono equamente suddivisi fra uomini e donne, fra cittadini del mondo industrializzato e del Terzo Mondo. Gli italiani sono due, una dei quali è una ragazza trentina che opera nell'Irlanda del nord.".

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