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QT n. 6, giugno 2012 Trentagiorni

La Costituzione, questa sconosciuta

Aldo Marzari

Se possibile, le mie perplessità sul progetto dell’autostrada Valdastico crescono anziché diradarsi. Indubbiamente avere un casello autostradale più prossimo per una località turistica è un vantaggio, ma a ben vedere lo avremmo ipoteticamente a 20 minuti anziché a mezz’ora, con il (rischio) che le destinazioni più a nord risultino più “vicine” di almeno mezz’ora.

Le gallerie in sé non mi spaventano e il Trentino ne ha realizzate più di tutti i territori circostanti, ma questo avrebbe una lunghezza record, non motivata dall’utilità per un’area vasta, sovra-regionale. Essa attraversa un complesso di montagne e pianori e vallecole molto delicato, carsico, punteggiato di preziosi sorgenti e dal caratteristico lago: una situazione da trattare con molta cura, come ha ben avvertito il dott. Cocco, avendo presente che la galleria correrebbe ad una profondità di circa 500 metri (non 1.000) dai paesi e dal lago.

La domanda più ovvia: perché non forare in destra Astico?

Ma queste sono domande che già scontano un consenso sulla necessità dell’opera, mentre credo che proprio su questo manchi non solo l’intesa ma finanche la chiarezza sui dati di partenza.

Bene fa perciò la Provincia di Trento ad opporsi, perché sinora non ha ottenuto un confronto sul futuro della mobilità, di merci e persone, tra Veneto e Trentino.

Parlare di Valdastico senza considerare il divenire dell’A22 e della Statale della Valsugana, assieme alle ferrovie omonime che le affiancano, non ha senso. Così come è necessario capire l’influenza della realizzanda Pedemontana Veneta. È forse pensabile trattare ogni infrastruttura indipendentemente dalle altre che convergono - non lo si scordi - su Trento?

Dunque non siamo all’ultima spiaggia, ma di fronte ad un nodo complesso da risolvere sul piano strategico, prima di progettare opere di dettaglio. E i nostri comuni debbono comprendere che la posta in gioco li travalica ampiamente e non riguarda solo la salvaguardia del proprio territorio.

Una volta di diceva che le strade hanno sempre portato sviluppo non so se oggi possiamo ispirarci ancora a questo concetto tradizionale; più probabilmente dobbiamo fare un’analisi approfondita per garantirci che si tratti almeno di sviluppo sostenibile. (Aldo Marzari, già sindaco di Lavarone)

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Commenti (1)

DAL BUONO FRANCESCO

saluti, ma al posto di contruire exnovo una nuova strada,poerchè non si rivalorizza o modifca la strada che da Trento porta a Bassano del Grappa fino a Padova? proseguendo da Cittadella ricollegandosi all'autostrada Milano-Venezia oppure alla Bolognana-Padova?
un percorso alternativo senza creare le solite opere di dubbio interesse o distruggere il patrimonio paesaggistico-naturalistico naturale di tutti, a mio avviso sarebbe una ottima alternativa.
vi scrivo da una regione (Emilia Romagna) dove i collegamenti stradali sono in certi casi sono proibitivi, percorrere 40 Km di strada in 1 h e 40 Min, passando attraverso tutti i paesini possibili coi relativi liimiti sempre più bassi, ormai si viaggia a circa 60-70 Kmh su la maggior parte delle strade, poche o quasi inesistenti sono le strade di grande collegamento sia per il turismo che per il commercio (questo lo dico con senso critico e imparziale) esclusa la A14,A13 le altre strade sono strade a caratteristica locale anche se l'indicazione porta strada provinciale, statale...si abbiamo tanti collegamenti, ma degni di nota come i vostri ancora mi sfuggono.
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