Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 9, settembre 2015 Trentagiorni

Santa Maria: sindaco inetto, legalità a rischio

Più che inaugurazione, è stata una contro inaugurazione. Il sindaco di Trento Andreatta doveva inaugurare piazza Santa Maria ripavimentata, pedonalizzata e tirata a lustro. Ma il palco se lo sono presi i residenti del quartiere, che attraverso il presidente del relativo comitato hanno lanciato il loro grido di dolore.

E qui si è, a nostro avviso, misurata la maturità di una parte di cittadinanza. Stefano Borgognoni, infatti, ha descritto con indignata passione il degrado che minaccia il quartiere: ma mai una volta gli è sfuggita la parola “immigrati” o “stranieri” (che pur ci sono, e in Santa Maria formano interessanti enclave di negozi cinesi da barbiere, turchi di kebab, o plurietnici di money transfer, che fianco a fianco si fanno concorrenza e creano distretto), insistendo invece su quello di spacciatori e piccola criminalità, peraltro non disorganizzata. Una realtà sempre a un passo dal trasferire la violenza, indispensabile per far rispettare le regole interne in un mondo dove non ci sono carte bollate e tribunali, al di fuori, come il cittadino percepisce.

Ed è una realtà tollerata dalla forza pubblica (che forse la ritiene, nelle sue forme attuali, il male minore) ed evidentemente anche dalle autorità comunali. Probabilmente indecise su dove invece lo spaccio dovrebbe trasferirsi: essendoci, e molti, i consumatori, devono per forza esserci anche i fornitori.

Andreatta ha risposto, tra qualche contestazione anche rumorosa, che avrebbe preso a cuore il problema. Conoscendo l’uomo, non dubitiamo che tenderà a tirare il can per l’aia. Il contrario di quel che aveva sollecitato Borgognoni, che aveva anche paventato come deleteria, ma l’aveva citata, l’altra soluzione: la pulizia fai da te dei cittadini esasperati.

La materia, come si può capire, è incandescente, e sicuramente infiammerà il Consiglio comunale. A ragion veduta: tra la comprovata inettitudine del sindaco e lo strappo civile e legale delle ronde, non dovrebbe essere difficile imboccare un’altra via, realistica e istituzionale, per ripristinare legalità e convivenza.