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QT n. 1, gennaio 2017 Trentagiorni

PRG di Trento: gatta ci cova

Sono pieni i giornali dei “dibattiti” sull’incipiente Piano Regolatore di Trento. Tutte chiacchiere, aria fritta e rifritta, le decisioni vere vengono prese altrove, lontano dai garruli commentatori del nulla, che poi, a cose fatte, si guarderanno bene dal commentare (vedi, ultimo, il caso della Biblioteca universitaria).

Intanto, a lato dei “dibattiti”, registriamo una decisione, pratica e vera. Riguarda l’ach. Luisella Codolo.

Dipendente del Comune di Trento, nel 2006 Codolo era a capo del Servizio Urbanistica. Questotrentino documentò in una lunga campagna stampa (Il marcio in Comune) la serie di abusi che avevano devastato la collina di Trento, dove erano sorti in serie dei “mostri” di sguaiate dimensioni, oltre i dettati del Piano Regolatore. A dire il vero gli abusi in senso stretto tali non erano, in quanto tutti autorizzati dal Comune. Come era possibile? Di fatto l’arch. Codolo, come ebbe poi anche modo di sostenere con arroganti contorsioni logiche, aveva deciso motu proprio che tutta una serie di prescrizioni del Prg non andavano applicate, e i costruttori potevano tranquillamente devastare. “I dirigenti comunali – scrivevamo - come si permettono di disapplicare le norme, di decidere loro le parti del Prg che vanno ottemperate, e quelle che vanno messe nel cestino?” A completare il quadro era poi intervenuta la pavidità e la sudditanza ai big dell’edilizia del sindaco (Ale Pacher) e dell’assessore all’urbanistica (il ben noto Alessandro Andreatta).

Ma delle norme, per fortuna, non si può così impunemente fare carta straccia: e così decretarono sia il Tar che il Consiglio di Stato. La legalità fu quindi, dopo le campagne di QT e le sentenze della giustizia amministrativa, ristabilita. La collina preservata (sull’onda dello scandalo furono anzi varate alcune norme più restrittive). E l’arch. Codolo rimossa dall’Urbanistica e confinata all’Ambiente, dove si supponeva potesse fare meno danni.

Ed ecco ora che, in previsione del nuovo Prg il nostro Andreatta, che dieci anni dopo conta sugli effetti dell’Alzheimer, scongela la Codolo e la affianca all’attuale titolare dell’Urbanistica arch. Giuliano Stelzer esplicitamente affidandole il progetto “Revisione del Prg”.

Stiamo tutti molto attenti.