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Noi faziosi e scorretti?

La difesa di un operaio pestato a sangue è confusa dal consiglio comunale di Albano con una campagna faziosa e scorretta nei confronti degli operatori economici del porfido

Coordinamento Lavoro Porfido

Dopo aver assistito ai lavori del Consiglio comunale di Albiano, nella seduta dell’11 novembre, non posso evitare di esprimere pubblicamente alcune riflessioni. Sono rimasto sconcertato dalle accuse lanciate dalla sindaca nei confronti del Coordinamento Lavoro Porfido, colpevole, secondo Erna Pisetta, di condurre una campagna faziosa e scorretta nei confronti degli operatori economici del settore e degli amministratori locali. Tanto che ho avuto l’impressione che la messa in “discussione preliminare”, all’ultimo punto dell’odg, della proposta di mozione di condanna rispetto al pestaggio dell’operaio cinese avvenuto il 2 dicembre 2014, uscita dall’incontro pubblico del 17 ottobre ad Albiano (presentazione dell’inchiesta di QT), fosse solo il pretesto per prendere le distanze da chi denuncia il malaffare anziché da chi compie tali gravi atti.

La Sindaca è stata molto abile nell’approfittare dell’argomento per ribaltare la situazione addosso al segretario Galvagni, al quale ha chiesto ufficialmente di relazionare in merito a quanto da lui dichiarato nella recente audizione con la Commissione Parlamentare Antimafia.

Forse però sarebbero gli amministratori comunali di Albiano a dover relazionare rispetto a due fatti importanti avvenuti recentemente, quali le dimissioni, a fine luglio, del presidente di So.Ge.Ca dott. Ivo Ceolan e il 16 settembre della responsabile legale del settore cave dott.ssa Maria Luisa Offer.

Il primo ha dichiarato alla stampa di essere stato costretto a tale scelta per “l’ostilità” nei suoi confronti del direttore della società dott. Lorenzo Stenico, che “si è manifestata in modo aperto” quando il presidente ha chiesto il rendiconto dell’attività 2018 e i programmi per il 2019 (L’Adige, 4 agosto).

La Sindaca e l’assessore Giuliano Ravanelli, in quanto membri del Cda della società controllata dal Comune, dovrebbero essere a conoscenza dei fatti e delle ragioni che li hanno determinati. Evidenziava infatti nella sua amara constatazione il dott. Ceolan come “è chiaro che un direttore lì da anni nessuno lo mette in discussione, mentre un presidente lo si sostituisce in due giorni”. Perché Pisetta e Ravanelli hanno optato per il veloce allontanamento del presidente, da loro stessi nominato, senza preoccuparsi di far emergere i motivi del comportamento del direttore?

Purtroppo anche nella presa d’atto della sindaca del 2 ottobre in merito alle dimissioni della dott.ssa Offer, i motivi delle stesse non sono esplicitati, ma l’Adige (24 ottobre) ricordava la difficile situazione in cui la Offer si è trovata tra la fine di maggio e il 19 giugno, quando il Consiglio comunale di Albiano ha deliberato in merito alla questione del C.E.M..

Ecco perché forse sarebbe doveroso che fossero la sindaca e l’assessore alle cave a relazionare, e magari non solo al Consiglio comunale ma all’intera comunità!

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