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QT n. 5, maggio 2020 Trentagiorni

Malga Lagorai non ha alcun valore culturale

Una decisione presa in tre settimane senza approfondire la storia del luogo, dell'attività svolta in passato e il valore paesaggistico nell'insieme

Ancora la Translagorai. Non per annoiare i nostri lettori, ma perché la Provincia ci offre con incredibile continuità perle che non vanno perdute.

Prosegue l’iter il progetto e il finanziamento della Malga Valsolero, in comune di Telve di Valsugana. Una delle due ristrutturazioni più criticate, una malga abbandonata da oltre un decennio, posta a soli due chilometri da passo del Manghen, attorniata nelle vicinanze da altri tre punti ristoro e alloggio. Quindi superflua sia per la monticazione che per l’eventuale offerta turistica.

Riguardo Malga Lagorai nel Comune di Tesero (proprietà della Magnifica Comunità di Fiemme) la Provincia di Trento, tramite la Soprintendenza per i Beni culturali, con la determina 148 del 5 marzo 2020, stabilisce che Malga Lagorai non riveste alcun valore culturale. Certo, se si isola dal territorio il contesto delle due particelle edificabili - la 1735 e la 1736 - arrivare a simile conclusione è possibile. È come prendere in considerazione un cubetto di porfido di piazza Duomo a Trento: l’oggetto privato del contesto dal quale proviene non ha valore. Lo sostituisco quando voglio. Così è stato per Malga Lagorai, oggi privata delle tutele del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.

Era stata la Comunità di Fiemme a chiedere di verificare l’esistenza di un interesse culturale delle particelle. Era il 4 novembre 2019. L’ufficio provinciale predispone la relativa scheda di interesse culturale il 27 febbraio e sette giorni dopo la determina definitiva. E poi si denigrano i tempi della burocrazia!

La decisione è un oltraggio all’ambiente e rappresenta un precedente trasferibile ad altre realtà di alto valore paesaggistico e storico del nostro territorio. In pratica si sono isolate le due particelle senza approfondire la storia del luogo, della malga e la sua attività nel passato, il valore paesaggistico dell’insieme, l’ambiente naturale che lo ospita.

Il termine “malga” nella lingua romancia comprende un insieme di funzioni inserite in un paesaggio, in una conca a prato o a pascolo, che abbia disponibilità nelle vicinanze di acqua e di altri minimi servizi. Solo fermandosi all’analisi di questo termine si costruisce il valore culturale delle due particelle; se poi sommiamo quanto già illustrato, si comprende come la decisione sia solo funzionale a togliere dal progetto ogni possibile vincolo. Così si lavora in Provincia, privando ogni situazione della complessità che la definisce. Ogni ufficio formula il suo parere, decontestualizzato. La sommatoria non può che rendere modificabile ogni ambito.

Nel frattempo in valle di Fiemme si è costituito un gruppo di lavoro che analizzerà ogni passaggio burocratico che porterà alla costruzione del bar-ristorante di Malga Lagorai. Dovrebbe preoccupare che una simile azione di controllo debba essere svolta dai cittadini e che la magistratura, su un tema tanto delicato, rimanga inattiva.