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La musica come professione

Due concerti alla filarmonica di Trento

Tullio Garbari
Joshua Bell

La musica in America non è un’arte, ma una professione. E grandi professionisti americani hanno suonato in Filarmonica a Trento nel mese passato. Martedì 10, il Quartetto St. Lawrence aveva in programma quartetti di Haydn e Mendelssohn e una prima esecuzione italiana di John Adams; martedì 24, Joshua Bell, violino e Jeremy Denk, pianoforte, hanno eseguito sonate di Brahms, Franck, Janácek e Ysaÿe. E abbiamo avuto la fortuna di due concerti fantastici. Sono state impressionanti nel quartetto l’unità, la fusione del suono, la precisione di ogni nota; incredibili la potenza del violino di Bell e l’espressione del pianoforte di Denk, pianista blogger newyorchese (da leggere il suo think denk); come è stato stupefacente l’approccio alla musica di questi esecutori, all’apparenza tutt’altro che artisti - da ricordare l’aria da boscaiolo canadese, anche in giacca e cravatta, del primo violino del St. Lawrence - ma capaci, nello stile americano, di partire da una tecnica impeccabile per comunicare la passione del suonare. Anche per mestiere.

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