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QT n. 2, febbraio 2021 Trentagiorni

By-pass ferroviario

I pro e i contro dell'intervento più importante sulla città di Trento

L’interramento della ferrovia dentro la parte centrale di Trento, ora che è abbinato al by-pass ferroviario in galleria sotto la collina est, è un progetto non insensato. Presentato dall’architetto Busquets nel 2001 più che altro come idea rivoluzionaria da archistar, e mai realmente considerato fattibile (inaccettabile interrompere per anni la linea del Brennero, e praticamente impossibile tenerla operativa con i lavori in corso), era una stimolante esercitazione intellettuale.

Ora invece, con i capitali per il by-pass disponibili (si spera), ci si può ragionare. E ragionare vuol dire prendere in seria considerazione le varie possibilità (tra cui quella No Tav), non fingere di dibattere. Perché i pro e contro sono molto grossi. Da una parte gli imponenti costi (chi li sosterrà?) e le incognite del trivellamento della collina. Dall’altra la possibilità di riconfigurare una parte amplissima e centrale della città; le comodità e opportunità che comunque danno i collegamenti veloci; la possibilità di effettuare un sostanzioso trasferimento del traffico merci su rotaia. Poi ci sono i punti interrogativi: la nuova stazione a Trento nord, provvisoria si dice, e che tale deve assolutamente restare; la possibilità che i treni ad alta velocità non si fermino a Trento (e tanto meno a Rovereto); il destino dell’Interporto di Roncafort, da potenziare secondo gli sviluppisti, da mantenere solo per il traffico destinato alla regione secondo chi pensa alla qualità dell’aria in città.

Come si vede, temi complessi, che si intrecciano con i progetti per la Trento del futuro da una parte, con i progetti trasportistici europei dall’altra. Ci auguriamo che si aprano dibattiti veri, non all’insegna del “È già stato deciso”. Noi vedremo di contribuire.