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QT n. 6, giugno 2022 Servizi

L’alluvione de L’Adige

La stampa sul concerto: una marea di parole, spesso nulladicenti. In compenso, tanto entusiasmo e scarso spirito critico.

Nei dieci giorni a cavallo del concerto L'Adige gli ha dedicato 44 intere pagine (27 prima e 17 dopo), oltre a 5 aperture in prima pagina.

A parte l’enfasi nei titoli (“Un'attesa che sembra infinita, con la città di Trento che non sta più nella pelle”, “L'Italia si riunisce a Trento nel nome di Vasco” e poi finalmente “E’ il grande giorno di Vasco” “L’urlo dei 120mila per Vasco”), colpisce soprattutto la sostanziale irrilevanza di tanta mole giornalistica. Sia nel dare la parola ai fans: “Ci ha fatto avvicinare, lo avevamo a un metro. E ci sorrideva e ci guardava negli occhi. Poi ha chiesto se fossimo di Trento e io gli ho urlato di sì e lui mi ha detto 'Che bello, ma allora siete entrati in trentatrè: ho qui trentatrè trentini che sono arrivati trotterellando sotto il mio palco'.. . Davvero ho avuto la pelle d'oca per tutto il tempo, piangevo... Dopo la nascita di mia figlia è stato il momento più emozionante della mia vita”.

Sia nel riferire tante bagatelle di contorno: “A Vasco Rossi il presidente del Guinness club, Giovanni Groff ha consegnato la tessera di Socio onorario in una cerimonia grazie all'aiuto del presidente Maurizio Fugatti... A Vasco è stata consegnata la targa in cristallo opera di Mastro7, che lo aveva già premiato nel 1987 a Pistoia... Donati anche il nuovo libro di Checco Moser e la maglietta autografata della prima edizione de La Moserissima”.

Molto più parca l'informazione sugli aspetti critici dell'evento. Panini a 8 euro e mezza minerale a 2 euro? Sì, “qualcuno aveva storto il naso..., ma si sa come vanno le cose durante eventi come questi: hai fame, hai sete e paghi senza star lì a guardare troppo a quanto sborsato. Il problema è che anche chi fissa i prezzi sa benissimo tutto questo e si permette di esagerare un po' sapendo di avere gioco facile. Ad ogni modo, token esauriti, pance piene e cuori soddisfatti”. E poi, come dice Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation, la multinazionale che gestisce questo e altri grandi eventi: “Non siamo la Croce Rossa, facciamo business”.

Analogo il Corriere del Trentino: da mercoledì 18 maggio è un crescendo: “Vasco live, batte il ‘cuore digitale’”. “Vasco abbraccia i primi 12mila fan”. “Il saluto di Vasco ‘finalmente qui’” fino a “Vasco, esplode la festa”.

Ma passata la festa, l’entusiasmo scema. E compaiono le criticità, prevedibili, previste, e prima annegate nel fatuo entusiasmo: “Non più di trentamila ai concerti” è il nuovo proponimento, improvvisamente saggio, del giorno dopo, “Criticità nel deflusso” per il Corriere; “Evento unico” (nel senso che è meglio non farne più) “Trento non è adatta” “Deflusso lento – Tanti fan rimasti delusi” per L’Adige, che peraltro agli sconcertanti esiti del deflusso dedica un singolo articolo, che un po' si perde nel mare di meraviglie.

Più esplicito il Dolomiti, che rimanda alla pagina Facebook del “Solo Vasco Fansclub”, con centinaia di commenti sull'organizzazione dell'evento, suddivisi tra quelli che... “Un'organizzazione allucinante, mai vista una cosa del genere in 20 anni di concerti...16 km a piedi, parcheggi improvvisati in zone non attrezzate un'uscita per 120.000 persone, uno squ allore che ha rovinato uno spettacolo fantastico”.
E quelli che sì, è stata dura, ma per Vasco questo ed altro.

La fugattiana Voce del Trentino, naturalmente, non si è accorta di niente: “Come avviene in occasione di eventi delle dimensioni di quello che si è svolto a Trento, spiegano dalla sala operativa, anche il deflusso è stato controllato minuto per minuto a partire dal momento dell’uscita dall’arena. La collaborazione degli spettatori ha contribuito a far sì che tutto si svolgesse in modo ordinato. Soddisfazione è stata espressa dal presidente Fugatti...”. Non risulta dunque che qualcuno si sia lamentato; se non di rimbalzo. Il giornale online riporta infatti il duro commento della pagina Facebook Modena Park-Vasco Rossi alle voci critiche (di cui – ripetiamo – non aveva dato conto): “Credo che la causa di questi disordini/ritardi/calche che si vengono a creare siano c olpa di quelli che appena suona l’ultima nota devono tornare a casuccia di corsa e cominciano a spintonare qualunque cosa gli capiti davanti perché devono uscire subito a tutti i costi. Ma dico io, mettere il culo a terra e starvene tranquilli per una mezz’ora a rip ensare al fantastico concerto che avete appena visto vi costa tanto? Fumarvi una sigaretta, bere un’ultima birra, mangiare l’ultimo panino invece di mettervi già tutti inutilmente in fila come delle cazzo di pecore è davvero così difficil e?”.

Insomma (altro titolo de La Voce ): “Vasco-live: il governatore Fugatti vince su tutta la linea e replica ai detrattori”.