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QT n. 7, luglio 2023 Trentagiorni

Il Tirolo unito: lupi e orsi vanno abbattuti

Con la sola presa di distanza dei Verdi dei tre ambiti provinciali la sedicesima riunione dei Consigli provinciali del Tirolo tenutasi a Riva del Garda, e presieduta da un imbarazzante Walter Kaswalder, un punto di unione l’ha trovato: i grandi predatori si devono poter cacciare.

Si è spesa un’intera giornata per discutere del tema. Sostenuto dai Verdi di Trento e Bolzano, si è cominciato con la proposta di realizzare i corridoi faunistici, utili a tutta la fauna selvatica, in Baviera presenti con ben 9 strutture e previsti dalla direttiva Habitat dell’Unione Europea.

La discussione è risultata umiliante. Partendo dall’assessore trentino Mario Tonina, che in qualità di vicepresidente della Giunta provinciale sostituiva il presidente Fugatti, corso a Milano ai funerali di Berlusconi. La sua affermazione più eccelsa riprende Reinhold Messner quando afferma che anche le pecore sono animali vivi. Ma ci si ricorda di questo solo quando c’è di mezzo il lupo, per il resto le pecore possono essere ammazzate nei grandi macelli come cibo per gli umani, perdono i loro diritti.

Roberto Paccher

L’altro aspetto: oltre ad attentare alla vita delle persone si accusano i predatori di essere un rischio per la vita degli automobilisti. Certo, perché allora non investire nei corridoi faunistici? Interviene il presidente della Regione, il leghista e cacciatore Roberto Paccher. Legge gli interventi dei Verdi come una provocazione, afferma che i corridoi faunistici (nel recente passato aveva perfino negato rientrassero nel vocabolario italiano invocando perfino il dizionario Treccani) qualora realizzati sarebbero una colata di cemento sul territorio. Intravvede una sola soluzione: l’abbattimento, caccia libera su tutto il Tirolo. Il tirolese Michael Jager gli ha ricordato come al Nord i corridoi siano costruiti con costanza, fin dal 2006 e finanziati con il 90% da fondi pubblici.

Insomma, i consiglieri e assessori di maggioranza del Trentino non perdono occasione per dimostrare la loro debolezza culturale mancando di rispetto verso sensibilità diverse. Se si pensa che l’azione di mediazione è stata svolta dall’assessora trentina alle foreste Giulia Zanotelli, è tutto detto: “Per noi la convivenza è possibile solo se possiamo intervenire direttamente e celermente sugli esemplari problematici e se verrà definito un numero limite di animali presenti”. Nemmeno un cenno a limitare l’azione dell’uomo nella aggressione e consumo di suoli liberi.

Nel frattempo in Tirolo del Nord la caccia ai lupi è avviata. Sarà un'unità speciale l’entità operativa chiamata agli abbattimenti, anche usando visori notturni. Anche in questo caso i cacciatori locali protestano. Ritenevano di dover essere loro i protagonisti della eroica missione.