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TOLC: un test fuori luogo e fuori tempo

TOLC è l’acronimo di TestOnline Cisia, cioè test per chi vuole accedere a un corso di laurea che richiede una valutazione delle competenze prima dell’immatricolazione, erogato su una piattaforma informatizzata e composto da quesiti selezionati da un database e rivolti a studenti del penultimo e/o ultimo anno del ciclo scolastico secondario.

Si avverte un fermento tra gli studenti che sono presi dal bisogno di operare le future scelte universitarie, ma che, oltre a un naturale livello di ansia, subiscono una pressione psicologica esercitata da questo sistema.

Ogni ateneo offre i propri TOLC per stilare le graduatorie con tempistiche differenziate, secondo date a volte stabilite, a volte non ancora, per cui lo studente deve tenersi aggiornato, incollato al PC per non farsele scappare. Si può infatti partecipare al TOLC di sedi diverse e ripetutamente, e in teoria questo sistema permetterebbe di mettersi alla prova più volte. Ma che senso ha tutto ciò? Che senso ha 1) costringere gli studenti a formarsi per questi TOLC in autonomia, su conoscenze e competenze di un certo livello che spetterebbe all’ambito universitario fornire?

2) Sottrarre agli studenti energie, tempo e concentrazione che spetterebbero di diritto ancora ad una fase di formazione scolastica?

3) Costringere i docenti a rimodulare le loro tempistiche e le modalità di insegnamento, a modificare la programmazione didattica, facendo slalom tra i vari appuntamenti scelti dai loro studenti per i TOLC?

Tutto ciò avviene in un periodo delicato da un punto di vista formativo ed emotivo per gli studenti, dedicato alla conclusione del ciclo di studi con l’esame di Stato; agli studenti, immersi in una realtà già di per sé piena di stimoli, si richiede un ulteriore, oneroso sforzo.

Una volta gli studenti festeggiavano lo scoccare dei cento giorni che li separavano dall’esame di maturità.

Oggi quella scadenza è assorbita dall’ansia dei TOLC, che vengono a svilire la portata dello stesso esame di Stato, privato di una naturale precedenza rispetto all’accesso universitario.

La valutazione avviene paradossalmente prima che si concluda il ciclo scolastico, prevalendo su di esso.

Insomma: un test fuori luogo e fuori tempo.

La scuola si sta interrogando da tempo su queste tematiche e forse è arrivato il momento che anche il mondo dell’università si ponga qualche domanda.

Noi docenti del Liceo scientifico Da Vinci di Trento abbiamo avuto un interessante confronto col prof. Alberto Montresor, ordinario di Informatica e delegato del rettore ai rapporti con le scuole, che ha offerto la sua disponibilità a rispondere alle domande poste da una cinquantina di docenti sulla questione.

Benché il dialogo sia stato fruttuoso, la nostra impressione è stata che da parte del mondo universitario prevalgano ragioni organizzative e non vengano presi in sufficiente considerazione le ricadute didattico-formative di questo sistema.

Come docenti riteniamo quindi che un’alternativa valida ai TOLC possa essere uno sbarramento alla fine del primo anno degli studi universitari, anche per consentire agli studenti di mettersi alla prova rispetto alla strada scelta.

Pur rendendoci conto che rivedere il sistema e adeguare strutture e spazi richiederà qualche anno, chiediamo che almeno nel frattempo i TOLC non interferiscano con il calendario e la progettualità delle attività didattiche nonché col diritto allo studio.

Seguono le firme di 25 docenti del liceo “Leonardo da Vinci” di Trento

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