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Io, il perfido Tomasini

Renzo Tomasini

Ho letto l’intervento di Ettore Paris sul n. 19 di QT Rovereto come la Jumela?. E, per quel che mi riguarda, non posso non evidenziare e sottolineare alcune grossolane contraddizioni e palesi assurdità.

Mi rendo conto che la mia risposta non servirà assolutamente a nulla, che sarà relegata (se sarò fortunato) nell’ultimo angolo del periodico, preceduta o fatta seguire da qualche commento che per stile e contenuti non si discosterà da quelli finora letti sul mio conto; pur tuttavia affermazioni e valutazioni che si contraddicono con se stesse, mi danno fastidio.

Mi sia perdonato.

Al sottoscritto, definito direttore-ras, viene generosamente attribuita una abilissima capacità di coprirsi le spalle politicamente. Poi si scopre, leggendo, che questa potentissima copertura politica, in grado di garantirgli una assoluta inamovibilità dal suo posto di direttore della CSA, è rappresentata da un consigliere comunale (uno su quaranta!) e, per la precisione, dal dr. Mauro Previdi, ora non più consigliere, ma presidente di una azienda municipalizzata. Il potere e la potenza di tale consigliere sono tali, secondo QT, da garantire al sottoscritto il governo di un feudo, ben protetto dalla presidente Farinelli, dal suo Consiglio, dagli Ispettori della PAT, dalla Procura della Repubblica, dalla Procura della Corte dei Conti, dai revisori dei Conti, dai sindacati, da qualsiasi cittadino e quant’altri. Insomma, una sorta di scudo spaziale impenetrabile.

E tale ombrello protettivo gli consente, sempre secondo QT, di fregarsene del CdA e di disattendere ordini e delibere dallo stesso assunte, proseguendo imperturbabile nella sua gestione feudale della CSA, auto-instaurata da oltre 20 anni. Pertanto i Consigli e i presidenti precedenti, o sono stati degli imbelli, incapaci, inutili, succubi del carisma e del potere (che dico? Dello strapotere!) del direttore, ovvero si sono dimessi. Tra i primi (e speriamo che non si offendano), dovrebbero pertanto far parte i Consigli presieduti da Falqui, da Bettini, da Lorenzini, da Azzolini, da Bee, da Vicenzi, da Sfredda, oltre ai Commissari straordinari Ferrari e Parolari, ai secondi Girardi e Farinelli (che però è ancora in carica).

Non sfiora pertanto, neanche lontanamente, l’idea che il sottoscritto possa essere ancora al suo posto (con la fedina e lo stato matricolare puliti) perché ha agito in conformità alle norme, alle delibere, alle direttive e agli ordini dei diversi Consigli e presidenti e che questo sia già stato verificato da non poche ispezioni, accertamenti giudiziari, controlli anche esterni.

Ma neanche per sogno! Il direttore Tomasini è di per sé un incapace e un disonesto, ma è dotato di un’intelligenza, una abilità ed una perspicacia insuperabili nell’individuare quel politico di turno in grado di salvarlo dalla rovina. Insomma, un personaggio da manuale, unico nel suo genere. Infatti, QT sottolinea: in tutto il mondo è il dirigente a doversene andare, e non i politici!

Già e i politici? Ma figuriamoci, quali espressione dei partiti sono al di sopra di ogni sospetto. La vicenda Tandem (tanto per fare un esempio), che ha coinvolto ben 4 presidenze (e prodotto Km di lettere, istanze, pezzi editoriali), non dipende certamente dai giochi e dalle interferenze dei partiti o delle correnti politiche o di singoli personaggi politici; ci vorrebbe altro! La causa è solo attribuibile allo strapotere del direttore-ras-padrone delle ferriere Tomasini. In tutti questi 20 anni e nei prossimi futuri, i conflitti sono dipesi, dipendono e dipenderanno tutti e solo da lui!

Parolari e Sfredda mettono nero su bianco che la direzione ed il suo staff lavorano e collaborano bene con l’organo politico (i documenti ci sono!) e che, assieme, hanno prodotto un Istituto, fiore all’occhiello di Rovereto? Il Nucleo Alzheimer di Rovereto viene visitato ed osservato da mezza Italia e dall’estero e la CSA di Rovereto viene scelta dalla autorevole trasmissione televisiva "Check-up" (25.IV. ’98), quale realtà tra le migliori d’Italia?

Tutte mistificazioni e manipolazioni! Da parte di chi? Ma certamente del direttore-ras che è incapace di dirigere (infatti, secondo Questotrentino, la Casa era, è e continua ad essere gestita malissimo), ma è abilissimo, capacissimo, intelligentissimo a mistificare la realtà, a far passare amministratori interni ed esterni, mass media televisivi e quant’altri, per fessi ed allocchi.

E lo staff di direzione (medico, responsabile servizio sociale, economo, responsabili del personale. responsabile di ragioneria, in tutto 7 persone)? Ma certamente, o poveri succubi della potente personalità del ras, o suoi vassalli conniventi nella ripartizione del potere e dello jus primae noctis!

Ma poi (e qui il discorso si fa serio, molto serio!), sulla base di questi oggettivi presupposti, certamente limpidi, veri e coerentemente legati fra di loro da una serrata logica e perfetta consequenzialità (sic!), non si scrivono solo articoli più o meno ironici e sarcastici sulla stampa. Eh no. signori! Si stendono e si approvano fior di progetti strategici e si stipulano accordi che riguardano i servizi e le politiche sociali dell’intera città.

Prima il mitico "protocollo d’intesa". utilizzo Villa Salvetti ed altri rilevanti contorni. Poi l’AFM, appositamente trasformata in AMR, per "liquidare Tomasini" (vedi QT). Per scoprire poi, guarda caso, che non possono essere realizzati.

Ma per colpa di chi? Ma di chi, se non ancora una volta per colpa del male oscuro, super potente e super scaltro, duro a morire (anzi, che vuole sopravvivere a tutti i costi), impersonato ancora dall’onnipresente Tomasini?

Una cosa è certa. Quando avevo vinto il concorso pubblico (Girardi era nella Commissione d’esame) per essere nominato direttore, non avrei mai pensato di trasformarmi in tutto ciò.

Ma, a parte l’ironia e l’ironia della sorte, credo che ci sia sufficiente materiale per un trattato o per una buona tesi di psichiatria.