Medici in rete
Una iniziativa che garantisce alla medicina di base (e non solo) più efficienza, più rapidità, più privacy.
Una trentina di medici di famiglia si sono messi in rete. Un’altra decina è in lista d’attesa per aggiungersi al primo nucleo con la prospettiva di un continuo ampliamento e successivo collegamento tra loro e con gli ospedali ed i centri di pronto soccorso centrale (S. Chiara) e di zona.
Ce ne parla Paolo Fedrizzi, medico di Mezzolombardo appassionato di informatica che, assieme al dottor Carlo Buongiovanni, presidente locale della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) è stato tra i promotori dell’iniziativa.
Gli ambulatori collegati alla rete informatica, per ora, sono quasi tutti quelli della Rotaliana, di Lavis e molti di Trento. Ognuno dei medici di famiglia collegati al sistema, relativamente ai pazienti del proprio gruppo, e prossimamente anche i medici degli ospedali di riferimento, nei confronti delle persone in quel momento assistite, possono consultare in tempo reale le cartelle sanitarie dei pazienti-clienti dei medici di base associati al sistema. E’noto che sul territorio, a piccoli gruppi, i medici collaborano tra loro nelle sostituzioni in caso di ferie, corsi di aggiornamento, ecc. Questi gruppi di lavoro inoltre garantiscono (e lo sarà maggiormente in futuro) complessivamente orari di apertura degli ambulatori in forma prolungata.
In sostanza succede già oggi, ma lo sarà sempre di più a causa delle normative e dei contratti tra i medici ed il sistema sanitario, che il paziente del dottor X debba avvalersi del medico Y. Con la rete appena avviata, i tre-dieci medici che fanno "gruppo" conoscono in tempo reale la storia sanitaria (la cosiddetta anamnesi) di tutti i pazienti che fanno complessivamente loro riferimento. Evidente il vantaggio dal punto di vista dell’efficienza, del risparmio di tempo, del risparmio di risorse a causa dell’inutilità di ripetere esami clinici magari appena effettuati ma dei quali, fino a qualche tempo fa, si correva il rischio di ignorare l’esistenza e gli esiti.
Ancor più si apprezzerà l’utilità dell’iniziativa quando alla nuova banca-dati saranno collegati gli ospedali. In caso di emergenza, ma non solo, il medico dell’ospedale potrà conoscere immediatamente la precedente, ed a lui ignota, situazione del paziente, sempre col benestare dello stesso. Appare logico che tra qualche tempo, seppur in via sperimentale, l’Azienda sanitaria provinciale provvederà ai collegamenti con le strutture pubbliche, compresi i medici di guardia che garantiscono il servizio nella notte e nei fine settimana.
Ma di vantaggi, secondo il dott. Fedrizzi, se ne possono misurare da subito. E’ evidente, ad esempio, che lavorando in rete i medici di base sono di fatto obbligati a consultarsi ed ognuno è in grado di conoscere metodi e professionalità dei colleghi. Ciò comporterà, secondo Fedrizzi, un forte stimolo all’emulazione positiva. I medici sono quindi obbligati ad utilizzare il computer con la conseguente eliminazione di carte e cartelle e con maggior tutela anche della riservatezza. A proposito di privacy, il sistema prevede l’utilizzo di una serie di password che rispettano i protocolli previsti dal Garante e i dati non sono trasmessi in chiaro ma con modalità criptata.
Ogni medico ha sostenuto le spese per l’hardware, per il software e per la linea ADSL, ma il sistema sanitario, per iniziative come quella messa in atto anche nella piana Rotaliana, prevede dei sistemi di incentivazione economica che, a livello locale, sono stati aumentati grazie all’integrazione da parte della Provincia. E’ chiaro, infatti, che all’ente pubblico, conviene favorire iniziative di rete come quella illustrata che possono comportare una maggior efficienza del sistema. E’ altrettanto chiara la convenienza da parte dei medici di famiglia, che in tal modo vedono valorizzato il patrimonio di conoscenza dei pazienti che essi stessi accumulano negli anni e che ora possono mettere a disposizione del sistema sanitario in forma immediatamente utilizzabile. La consulenza informatica è curata da un operatore locale, Leader.it, la rete viaggia con Alpikom, mentre la banca-dati è gestita da un grande gruppo romano