Il cul de sac della sinistra trentina: hanno programmi convincenti, ma al goveno non li realizzano, di Dellai in privato danno un giudizio disincantato, ma in pubblico farfugliano “che governa bene”. Queste sarebbero le vere questioni: ma per non affrontarle continuano a disquisire di formule, federazioni, liste uniche, case comuni... E rischiano di disperdere una preziosa cultura del programma.
Solitamente, chi entra in sintonia con la parte più moderna dell’opinione pubblica vince le elezioni e, soprattutto, determina la linea politica del governo. Dopo la nascita della Casa dei Trentini, la sinistra avrebbe sotto il naso un’occasione d’oro per tornare protagonista. Ed invece …
“Come ha governato la Giunta Dellai?” La sinistra di fronte a questo bilancio, dibattito con Mauro Bondi (Ds), Walter Micheli (Costruire Comunità), Giovanni Kessler (Ulivo).
Con la proposta di una fusione degli attuali partiti, deliberatamente rinunciando a discutere di contenuti, la sinistra prova a uscire dal tunnel. Con grande affanno.
L’ "utilità” delle guerre, l’Onu, l’Europa, l’opposizione dei popoli, l’efficacia preventiva della diplomazia dal basso: discutono Silvano Bert (cattolico, intellettuale di sinistra), Massimo Pilati (Rete di Lilliput), Luigi Olivieri (deputato dei Ds).
Il fondatore del Manifesto: una vita segnata dalle tragedie private, da un pessimismo globale; e nonostante questo, nobilitata da un impegno civico e politico appassionato, che ha lasciato un segno nella storia.
"Riformisti" e Costruire Comunità convergono nei Ds, come forse anche dipietristi e cossuttiani. Un cartello elettorale senza una linea politica, che lascerà carta bianca a Dellai.
Il controvertice no-global a Riva del Garda: il giochino degli scontri con la polizia, i problemi di visibilità mediatica, la ricerca di forme pacifiche di azione contestativa. E poi i dibattiti: passi avanti e contraddizioni su guerra, liberismo, Costituzione Europea, privatizzazioni.
Dellai entra di prepotenza nelle questioni interne alla lista dei DS: che dopo un primo scatto d’orgoglio si fanno umiliare e accettano il ruolo di satelliti. I retroscena, le motivazioni, le conseguenze di una riuscita operazione di colonizzazione politica.
Il grande successo della Margherita, come e perchè. E il bivio che si trova ora di fronte Lorenzo Dellai: gestire il potere alla dorotea o cercare di passare alla storia? Qui sia la sinistra che la destra potrebbero giocare un ruolo. Invece...
I Ds allo sbando, tra perdita di identità, voglia di rivincite, ipotesi di politica propositiva. La Margherita senza capacità egemoniche: né sugli alleati, né sulla pubblica opinione. Il varo della nuova Giunta dimostra che Dellai, se vorrà solo essere l’ennesimo doroteo, non avrà vita facile.
Il rafforzamento delle capacità di governo, doveroso ma senza contrappesi; il prevalere delle fedeltà al leader rispetto ai programmi; le eccessive risorse in mano al pubblico. Le dinamiche per cui il Trentino viene governato da un nuovo notabilato.
Un’attività politica fatta di improvvisazioni, urla, apparizioni televisive e discussioni sulle poltrone. Sono proprio così i partiti italiani? Ne discutono Giorgio Tonini (DS) e Giorgio Lunelli (Margherita).
L'incredibile candidatura di Mario Cossali, dal disastro di Rovereto alla poltrona provinciale: quando la politica non conta più, contano solo gli organigrammi.
La riforma dei Comuni, l'abolizione dei Comprensori, il decentramento della Provincia (autonoma) più centralista d'Italia. I problemi veri e quelli pretestuosi che sta incontrando la riforma Bressanini.
E' ormai evidente il fallimento della guerra come risposta al terrorismo. Però, mentre la 'vecchia Europa' riacquista spazi, la sinistra italiana stolidamente si divide.
Nei Ds è venuto a galla il problema a lungo taciuto, il rapporto con la Margherita. Cerchiamo di vedere con quali idee, al di là dei (prevalenti) personalismi.
Elezioni comunali: quanto pesano i sindaci-podestà ora assessori provinciali; le crepe nella Casa dei Trentini; il perdurante disorientamento della sinistra.
La triplice sconfitta del centro-sinistra nei tre Comuni andati al ballottaggio: l'invincibile Margherita che si fa male da sola; la sinistra sempre più velleitaria e perdente; il (brutto) sogno del grande centro che ritorna attuale.
PRG e vivibilità: le belle parole dell'assessore Andreatta, le denunce delle circoscrizioni, il doppio gioco della Margherita "territoriale", l'insolita resistenza della sinistra.
I due candidati alla segreteria dei Ds: ottime persone, ma la cui candidatura in un'organizzazione sana sarebbe impensabile. Il fatto è che i Ds sono ormai irrilevanti; e servono solo alla promozione sociale di un gruppetto di persone.
Le primarie, una scossa salutare alla partitocrazia. Eppure il dibattito attorno ad esse è così faticoso, in quanto nasce da un problema vero: il ritardo nell’avere un’idea di società condivisa.
Come l’improbabile sindaco Maffei tiene in scacco l’alleanza. E come la sinistra non riesce più a convincere. La partitocrazia cerca di uscire dall’impasse: se poi, magari, riuscisse anche a trovare un sindaco adeguato...
Fallita nel ruolo di interdizione, incapace di proporre, la sinistra trentina è allo sbando; e i singoli si aggrappano alla poltrona. Forse i trentenni...
Come ogni organizzazione, la politica avrebbe tanto bisogno di innovazione. Ma che ruolo riescono ad avervi i giovani? Le identità, esistono ancora? Inchiesta tra i giovani impegnati nei partiti: il rinnovamento, gli obblighi di fedeltà, il ricambio generazionale.
Ruolo e identità della città, rapporti con Trento, urbanistica, crisi dell’industria, mobilità... I temi di fondo oggi di Rovereto in due interviste parallele a Bruno Ballaradini e Guglielmo Valduga (mentre il sindaco Maffei dà forfait).
Uno strano incontro (con i giovani?) di D'Alema e Sofri: che, oltre al narcisismo delle star della politica, rivela la disarmante debolezza della cultura laica e di sinistra.
Sconfitta al primo turno, la sinistra di fronte al dilemma del ballottaggio: coerentemente non appoggiare il sindaco Maffei (Margherita) "nemico" e "incapace", o votarlo secondo gli ordini superiori, "per il bene della coalizione"?
Il risultato delle elezioni comunali: la sconfitta degli apparati, la performance del buonismo di Pacher e, sottotraccia, una nuova inquietudine sociale.
Il centrosinistra trentino scosso dalla sconfitta roveretana: forse urge ridisegnare un’alleanza poco produttiva. La Margherita inizia a pensarci, i Ds invece...
La passione civica, i diktat, le giravolte, il giudizio dei cittadini. Le vicende delle elezioni roveretane: cosa ci insegnano, e da cosa si può ripartire.
Inceneritore o morte: come il sindaco di Trento disfa la sua (amplissima) maggioranza; per non deludere l'alleato-padrone Dellai, e la sua fissa sull'inceneritore. E così la sinistra difende con il mal di pancia un progetto che sa essere obsoleto, sbagliato, pericoloso, costosissimo.
Organizzazione, finalità, aspettative, delle stranissime primarie del centro-sinistra. Intanto un primo dato rivoluzionario: contro ogni previsione i partiti hanno smesso di litigare.
Al Comune di Trento passa il progetto dell'inceneritore, pur con tantissimi "se" ed altrettanti "ma", di una sinistra che vorrebbe contemporaneamente salvarsi l'anima (e l'elettorato) ed evitare lo scontro con il partito degli affari. E tutto rimane ancora aperto.
Incredibile interpretazione del centro-sinistra al Comune di Trento: il voto è segreto solo per chi lo vuole. E tutto per controllare i consiglieri nel voto sull'inceneritore.
Dal contrasto con il vescovo Bressan a quello con la vicepresidente Cogo, passando per la questione morale: le ultime settimane travagliate di Lorenzo Dellai, stranamente in difficoltà nel dibattito politico. Un presidente troppo stretto tra le esigenze e aspettative della società, un ruolo riformatore che non decolla, una pratica politica che genera solo diffidenze.
Verso il Partito Democratico? Se a livello nazionale manca ancora una base valoriale condivisa, a livello locale il nuovo partito sembra essere solo l'uscita di sicurezza dalla crisi della Margherita:
Finita nel grottesco la ricerca dei diesse dei candidati al Parlamento: ridicolizzate le (pseudo) primarie, silurato l'onorevole uscente (e meritevole) Kessler, violentata la logica e le stesse convenienze di partito. E tutto perché il segretario...
La storia di una chimera politica, rimasta tale per 15 anni. E ora, sarà la volta buona? E’ auspicabile, soprattutto in Trentino: fra 2 anni si vota. E anche a destra sembra organizzarsi - finalmente - un “partito dei moderati”...
Con la crisi del modello "grisentista" (asfalto + clientela), per i Ds trentini si aprono spazi. E cercano di parlare di programmi. Ma l'ormai lunga scelta di non avere idee...
L'Associazione per il Partito Democratico: non solo per unire sinistra e cattolici, ma anche per rigenerare i partiti. Un tentativo generoso: anche realistico?
La spinta per la fusione delle culture cattoliche e di sinistra; e il superamento della partitocrazia. Mentre a Roma si cercano strade nuove, a Trento intanto...