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Un aeroporto come una piscina?

Alessandro Cosi

Vorremmo replicare all’affermazione del presidente Durnwalder, che sostiene che l’aeroporto sia una struttura di pubblica utilità pari alle stazioni, le ferrovie, le piscine e le strutture sportive,  ricordandogli che in occasione del primo ampliamento nel 1997 era di opinione completamente differente. Su una pubblicazione realizzata dalla stessa Giunta Provinciale ha dichiarato che la struttura sarebbe stata redditizia "Wirtschaftlichkeit und Nutzen sind gegeben" (vedi "Information der Sudtiroler Landesregierung" distribuito alla popolazione e scaricabile in formato PDF).

In quella occasione 35.000 cittadine e cittadini si erano espressi contro l’ampliamento, apportando chiare motivazioni non solo ambientali ma anche economiche. Queste persone non sono state ascoltate, ed oggi dopo un decennio di perdite, la Procura contabile presenta finalmente il conto.

La stessa persona che nel ’97 si è assunta la responsabilità politica delle scelte fatte, ora attacca la magistratura affrettandosi ad affermare il principio di equivalenza del deficit di un servizio aeroportuale (elitario) a quello delle ferrovie, delle piscine e dei campi sportivi, negando le sue stesse affermazioni. Oltre tutto un anno fa 28.000 cittadine e cittadini hanno chiesto di poter decidere sul finanziamento pubblico della struttura tramite un referendum che si terrà presumibilmente nella primavera del 2009.

Solo così sarà possibile evitare che parte delle nostre tasse vengano utilizzate per sanare i deficit di una struttura ad alto impatto ambientale che non riuscirebbe ad andare in attivo nemmeno se si allungasse la pista, come diverse analisi non ultima quella della Deutschebank dimostrano. Pare però non si intenda tener conto delle 28.000 firme proseguendo con ulteriori investimenti e prendendo addirittura accordi di partecipazione con la Provincia di Trento.