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Smog e cementificazione

Luigi Francesco Traverso

Qualche colpo di vento, un piovasco o una nevicata, ed il problema delle polveri sottili e dell’inquinamento dell’aria passa nel dimenticatoio.

Di fatto però mi sembra di aver capito che nelle riunioni dei sindaci trentini si è solamente concordato di lavorare prevalentemente sul traffico veicolare e mi sembra che si sia parlato anche di promuovere la sostituzione degli impianti di riscaldamento a gasolio incentivando quelli a metano e questo la dice lunga sulle cause dell’inquinamento dell’aria.

Vorrei dire la mia.

Per gli automezzi. Mi pare assurdo aver mantenuto il blocco degli Euro Zero ed in aggiunta aver inserito le targhe alterne al mercoledì, soprattutto se si tiene conto che queste misure dissuasive hanno dato risultati molto vicini allo zero. Mi viene da pensare ai proprietari della auto ante Euro 1, gente che con mille sacrifici è riuscita a comprarsi una vettura, che non possono usare e che non riusciranno mai neanche a rivendere.

In maniera provocatoria vorrei proporre di limitare il traffico a quegli autoveicoli di grossissima cilindrata destinati al trasporto di persone (quei monovolume che sembrano delle corriere con a bordo moltissime volte, da sola, una esile nobildonna), che solo per il fatto di essere appunto di grossa cilindrata, immettono nell’aria il triplo od il quadruplo di sostanze, sicuramente non benefiche, rispetto ad altri autoveicoli di piccola e media cilindrata. Ma forse la mia proposta andrebbe a colpire i ricchi ed allora non sarà mai trattata.

Ci sarebbe comunque, con i soldi di Pantalone, da rinnovare il parco utilitarie degli Enti Pubblici, quelle che girano nelle aree urbane e nei centri storici, acquistando delle auto elettriche, e non sarebbe male se si pensasse ad elettrificare il trasporto pubblico.

Per gli impianti di riscaldamento. Bella cosa incentivare l’uso del metano, ma sarebbe il caso che qualche politico si impegnasse per abbattere l’aliquota IVA di questo gas che è del 20%, azzerandola o riducendone notevolmente la percentuale. Questo potrebbe essere un buon incentivo per il consumatore finale e nello stesso tempo sarebbe un investimento concreto del politico a tutela dell’ambiente, senza fare solamente tante chiacchiere.

Si dovrebbe poi intervenire con controlli preventivi e non repressivi, sulla gestione degli impianti di riscaldamento esistenti, che molte volte, soprattutto nei condomini, sono accesi al massimo, tanto da costringere la gente a stare in casa in maniche corte, con i termosifoni chiusi e con le finestre aperte (è un’esperienza che vivo personalmente).

Si potrebbero anche incentivare gli scaldabagno elettrici che non producono emissioni inquinanti ma si devono fare i conti con i costi dell’Energia elettrica che sono in ascesa costante, alla faccia della liberalizzazione del mercato.

Ci sarebbero in poche parole da fare un sacco di cose serie e non ultima quella di pensare - e mi riferisco ovviamente a quelle persone che contano - di smetterla di cementificare a dismisura ed ingrandire gli insediamenti urbani di fondovalle, che solo per il fatto di incrementare la popolazione provocheranno prevedibili inquinamenti atmosferici.

Si dovrà per forza tener conto che proprio la nostra posizione di fondovalle implica delle problematiche di ricambio dell’aria.

In alternativa ci sarebbe una bella provocazione: un ventilatore gigante sulla Paganella per spazzare via tutti i veleni che insieme produciamo e magari, insieme con i veleni, anche qualche politico o amministratore pubblico con le idee corte.