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QT n. 20, 23 novembre 2002 Scheda

Quel vergognoso quorum sui referendum

Approvata la legge elettorale, in Consiglio c’è stato il tentativo di abolire il quorum del 50% dei votanti necessario per di chiarare validi i referendum provinciali. Una disposizione senza alcun senso, che tra le democrazie occidentali sopravvive pressoché solo in Italia.

Il referendum è uno strumento formidabile per far prevalere l’opinione della maggioranza della popolazione rispetto agli interessi corporativi delle lobby. E’ dunque uno strumento vero di democrazia, tanto più necessario per riequilibrare il rafforzamento del potere del Presidente della Provincia introdotto con questa riforma elettorale.

Il quorum del 50% dei votanti, però, vanifica in gran parte le potenzialità del referendum, o rischia addirittura di sortire gli effetti opposti rispetto a quelli per i quali si è introdotto l’istituto referendario. Considerato che il 70 per cento dei votanti è già, in condizioni normali, un successo di affluenza, questo significa che basta il 20 per cento di contrari al referendum che, anziché andare a votare no, decide di disertare le urne, per decretare la nullità della consultazione e, dunque, la sconfitta della proposta referendaria. In pratica, è come dire che, anziché la maggioranza, decide la minoranza: ma allora a che serve il referendum?

Siamo di fronte ad una sorta di legittimazione della pratica ostruzionistica, che deborda dalle assemblee legislative per essere esportata nell’intera società.