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QT n. 11, novembre 2018 Trentagiorni

Fugatti farà la Cosa Giusta?

Dubbi sul futuro della fiera del consumo critico per l'incerto destino di Trento fiere

Sono stati 10.000 i visitatori a Fa la Cosa Giusta, la Fiera del consumo critico e sostenibile. Gli organizzatori puntavano a 11.000, ma domenica 28 dal cielo avevano cominciato ad aprirsi le cateratte, e tanti potenziali visitatori avevano preferito rimanersene a casa. Ma mille persone in più o in meno non sono il problema. La Fiera c’è, è interessante, variegata, spazia dai consumi di nicchia, per appassionati ad oltranza della sostenibilità, alle frontiere attuali del risparmio energetico (cappotti alle abitazioni) a quelle dell’immediato futuro (auto elettriche); dall’editoria critica (tra cui lo stand di Questotrentino) alle associazioni del volontariato internazionale (Amnesty, Grennpeace, ecc) come pure a quelle che promuovono agricoltura biologica... Insomma tanti mondi, diversi e contigui, che si intrecciano tra di loro. E tanti visitatori, forse un po’ frastornati nella variopinta molteplicità degli stand, tra vasetti di miele e pannelli solari; ma comunque contenti di lasciarsi trasportare, di assaporare queste esperienze variamente importanti, significative, talora anticipatrici.

Un unico rammarico. Grande come una casa: il futuro della Fiera. Sì, perchè le prossime edizioni sono in forse. Non certo per carenze organizzative o problemi con il pubblico o gli espositori. Ma per l’incerto destino di Trento Fiere. Aggrappato alle evoluzioni dei rapporti tra Comune e Università e, dietro le quinte, la solita Isa, l’onnnipresente finanziaria della Curia.

Sì, perchè lo spazio di Trento Fiere, nel monopoli della speculazione trentina, deve andare all’Università, testa di ponte per una futura espansione dell’Ateneo verso il quartiere delle Albere e rimediarne agli invenduti, visto che non ha risolto il problema il già vergognoso spostamento della Biblioteca Universitaria in fondo al quartiere. Il rettore, che a suo tempo non ha resistito alle pressioni sulla biblioteca, si lamenta ora che non gli si ceda i capannoni della Fiera; il Comune, che non ha saputo realizzare la biblioteca dove l’urbanistica e il buon senso prevedeva, adesso non sa come e dove spostare Trento Fiere; Isa non dice niente ufficialmente, ma parlano i numeri in rosso della sua maxi-speculazione abortita. In mezzo Trento Fiere e Fa la Cosa Giusta (che peraltro è solo uno degli eventi organizzati nello spazio conteso) sono il classico vaso di coccio, sempre più pericolante. Ed è un autentico peccato: si mettono a repentaglio iniziative interessanti e produttive, per foraggiare la speculazione. Si fa, scientemente, la cosa sbagliata.

Forse dovrebbero essere il Comune e l’Università innanzitutto, a rimettersi sulla strada giusta: smettendo di subire le pressioni dei mammasantissima della Curia.

Adesso però in scena c’è un nuovo attore: al posto di Lorenzo Dellai, Alberto Pacher, Ugo Rossi, sempre genuflessi ai voleri di Isa Itas & C, a piazza Dante c’è il leghista Maurizio Fugatti. Ora, la Provincia nella partita è giocatore fondamentale. E’ dai suoi forzieri che, anche se non più stracolmi come un tempo, dovrebbero venire i soldi per ulteriori (e speciose, ne abbiamo già parlato) acquisizioni da parte dell’Università. Vedremo come Fugatti, già fustigatore dei vizi delle giunte di centrosinistra, saprà comportarsi una volta arrivato al governo.