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Difendiamo la bellezza

Iniziative rivolte ai giovani che talvolta trascurano l'insegnamento di far apprezzare ai giovani la bellezza delle nostre montagne

Francesco Borzaga

Ho ripreso in mano, dopo anni, due libri che a suo tempo mi hanno dato molto. L’uno è “Flora e fauna delle Alpi”, di Thomas Schlauer e Claus Caspari, pubblicato nel lontano 1975 da Mondadori; l’altro è la “Guida naturalista nelle Alpi”, di vari autori, edito negli stessi anni da Zanichelli. Vi si illustra particolareggiatamente il mondo degli animali, delle piante e delle rocce delle nostre Alpi. I due volumi, entrambi di fonte svizzera, mi hanno dato molto, arricchendomi spiritualmente e insegnandomi ad apprezzare la bellezza delle nostre montagne.

Ho insegnato per molti anni ai nostri ragazzi e posso testimoniare come in loro l’interesse per il mondo della natura sia immediato e vico. Soprattutto nei primi anni il minimo stimolo è sufficiente per suscitare entusiasmo. Proseguendo negli anni, questo interesse, se non sostenuto, si attenua, spesso fino a spegnersi. Prevalgono altri stimoli e altri richiami, alcuni radicati nella natura, altri derivanti da una soverchiante pressione culturale, in molti casi lo sport. In questo modo entusiasmo e interesse per la natura vanno perduti.

Downhill

Sono di diversa natura i richiami indirizzati ai nostri ragazzi. Un caso esemplare nelle valli del Noce, dove dalla scorsa primavera è attiva un’associazione dilettantistica sportiva dedicata a bambini e adolescenti dai 5 ai 16 anni. Essa porta l’accattivante nome inglese di “Ride for fun” e si propone di indirizzare i piccoli clienti verso pratiche adrenaliniche quali il bike trial e il downhill.

Un’iniziativa di questo tipo, probabilmente destinata a vivo successo, è indicativa delle caratteristiche e dei valori della nostra industria turistica.

I promotori di “Ride for fun” parlano molto di volontariato e di contemplazione della natura, ma temo che sia l’uno che l’altro poco c’entrino. Si tratta di un’attività commerciale volta ad incrementare lo smercio di bici, fuoristrada, tute, caschi e altra merce. Intorno al magnificato fuoripista ciclistico e al downhill girano molti soldi e grossi interessi; non parlatemi, per favore, di volontariato e di amore per la natura.

Noi trentini possiamo godere, senza alcun merito, di una splendida natura alpina, siamo letteralmente circondati dalla bellezza. Si tratta di un grande dono che dovrebbe arricchirci spiritualmente. Questa bellezza ha però a sua volta bisogno di noi, della nostra cura e del nostro personale impegno. Bisogna averne cura, difendendola dalle minacce che ogni giorno di più si presentano. Il nostro sistema economico, mosso dal denaro e indifferente alle conseguenze del suo operare, ci sta portando su una via senza uscita.

Noi non abbiamo bisogno di giovani adrenalinici, di saltimbanchi che cerchino la propria realizzazione nel precipitarsi a rompicollo giù per pendii, prati, e boschi senza nulla vedere, e indifferenti ai danni.

Sono necessarie persone consapevoli che comprendano la vita e la bellezza che le circondano, che vogliano preservarle e difenderle.

Compito degli insegnanti, di chi opera nei parchi naturali, di chi scrive libri, di chi non teme di impegnarsi a collaborare, è quello di educare chi sta crescendo facendogli capire la bellezza e la fragilità delle nostre montagne. Ci dà speranza vede che proprio dal mondo giovanile arrivi, in questo senso, un richiamo e un rimprovero.

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