Don Chisciotte in val di Cembra?
’Ndrangheta: si andrà a processo, ma in val di Cembra si continua a pensare che non è successo niente
La notizia del rinvio a giudizio per 18 degli indagati nell’inchiesta “Perfido”, la maggior parte dei quali sottoposti a misure cautelari da quasi un anno, non ha destato più di tanto clamore nella vallata del porfido e non solo per la concomitante pausa ferragostana. Secondo un copione ormai collaudato a livello locale la notizia è stata prontamente snobbata. I dotti riuniti nei bar della zona, facendo eco ai maggiorenti-imprenditori-concessionari si sono affrettati a rassicurare, minimizzare e mettere in ridicolo i don Chisciotte del Comitato Lavoro Porfido. Nonostante tutto, che nessuno pensi sia cambiato qualcosa nella zona del porfido: chi lo fa è un illuso e chi si ostina ad osare è solamente un fallito, un eterno perdente!
In effetti il sistema porfido ha saputo preservarsi, la rapina della risorsa a danno delle comunità continua e la nuova legge voluta dall’allora assessore Olivi, così come il nuovo contratto fortemente voluto dai sindacati confederali, riescono egregiamente a mascherare il sistema di sfruttamento dei lavoratori e non solo quelli extracomunitari. L’operazione “Perfido” di fatto non ha costituito un segnale d’allarme sufficiente a suscitare l’indignazione che sarebbe stata necessaria per scuotere e mettere in discussione un sistema creato in oltre trent’anni di connivenze e cointeressenze.
Il 14 giugno la Giunta provinciale era stata costretta a nominare un commissario straordinario, nella persona dell’ex sindaco di Avio Federico Secchi, in seguito alle dimissioni dell’amministrazione comunale di Lona Lases guidata dal sindaco Manuel Ferrari dopo soli otto mesi dal suo insediamento. Commissario straordinario che si è distinto in questi mesi per l’adozione di una delibera con la quale ha concesso la cittadinanza onoraria del Comune al Milite Ignoto, ma non ha voluto rispondere (almeno fino ad oggi) ad una richiesta del CLP che gli chiedeva di rispettare la volontà espressa in una delibera del precedente Consiglio comunale con la quale si impegnava la Giunta a valutare la costituzione di parte civile nell’eventuale processo che fosse seguito all’operazione “Perfido”. D’altra parte cosa ci si poteva aspettare dall’ex sindaco di Avio Federico Secchi, noto soprattutto per aver esibito nel 2007 il saluto romano ai funerali di un ex combattente della Repubblica di Salò?
E perché stupirsi della sua nomina considerando che negli ultimi anni sono maturati legami politici solidi tra alcuni amministratori ed ex amministratori di Lona-Lases, comune nel quale secondo la Procura era insediata una locale di ‘ndrangheta, ed esponenti politici della destra trentina che oggi si trovano appunto al governo della Provincia? Men che meno deve stupire il fatto che il Commissario abbia provveduto in tutta fretta ad indire nuove elezioni per il prossimo 10 ottobre, scadenza in vista della quale si stanno dando un gran daffare due ex sindaci, un ex vice sindaco e un ex consigliere, in rappresentanza unitaria di tutte le maggioranze che hanno amministrato il comune negli ultimi 26 anni. Ci si dovrebbe però indignare di fronte alle vanterie dello stesso commissario, che rivendica il fatto che sarà la Provincia a farsi carico dei 600 mila euro di spesa per far fronte al dissesto territoriale, compreso l’allacciamento al depuratore degli scarichi fognari. Come se il dissesto finanziario fosse cosa normale in uno dei comuni che con le cave di porfido dovrebbero avere sufficienti risorse proprie.
Questi fatti possono spiegare l’esibita tranquillità dei maggiorenti di valle, che si ritengono al riparo da guai giudiziari, e indicano invece come problematica la posizione giudiziaria proprio degli attuali attivisti del Clp in quanto, per le loro denunce sul malaffare in zona e in particolare sul caso Perfido, sono stati querelati da un noto sindacalista, da un non meno noto imprenditore di Albiano (in questo caso in compagnia del direttore e di un redattore di QT) e da ben due ex sindaci di Lona-Lases.
Ora, è vero che ai momenti conviviali organizzati da uno degli indagati - il cavaliere Giulio Carini - partecipavano alcuni magistrati, il commissario del Governo, ufficiali dell’Esercito, questori, vice questori ed ex questori, ufficiali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, politici provinciali, primari ospedalieri. Ed è anche vero che due inchieste televisive sul settore porfido, di “Samarcanda” (Michele Santoro) nel 1991, e di di “Report” (Milena Gabanelli) nel 2011 sono state stoppate e mai mandate in onda.
Come pure che buona parte degli esposti presentati dal Clp siano stati archiviati anche se, come riconosce nell’ultimo di tali atti il PM, in questi comuni la legge più che apertamente violata, viene sapientemente aggirata in danno alla comunità. Nonostante ciò l’Operazione “Perfido” ha finalmente aperto un piccolo squarcio dal quale si può intravvedere una piccola parte di ciò che fin qui è stato tenuto nascosto. Inutile dire che i don Chisciotte della valle non confidano ciecamente nella giustizia delle aule di tribunale, tuttavia sperano che si abbia il coraggio di guardare attraverso quello squarcio.