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Asfalto e cemento in val di Fiemme

Tiziana Vanzo

L' enciclica “Laudato si'”, riporta che San Francesco chiese ai suoi frati di lasciare una parte degli orti incoltivata, così da poter apprezzare il lavoro di Dio. Nel nostro Trentino, troppo ricco e spendaccione, ormai ben poco rimane non sfruttato e non depauperato. In questi ultimi anni, in barba all'agenda 2030, nella mia valle di Fiemme c'è stata un'accelerata nel consumo del territorio, con opere di asfalto e di cemento non certo motivate dal benessere collettivo, ma piuttosto per il vantaggio dei soliti imprenditori. Eppure, nonostante noi tutti sappiamo che il nostro benessere psicofisico sta nell'integrità ambientale, nell'aria, nell'acqua e nel suolo non contaminato, c'è un zittirsi omertoso di chi vorrebbe protestare ma ha paura di perdere il proprio lavoro o quello di un famigliare. Si può definire mafia?

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