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“Altre” medicine: la reflessologia

Da "I Gazetin", mensile di Morbegno (Sondrio).

Vanta un’esperienza professionale di oltre vent’anni e da ormai dieci opera in Valtellina. Inoltre Giampaolo Montani è stato insegnante presso la F.I.R.P. (Federazione Italiana Reflessologia Plantare), con sede a Milano, con la quale ancora oggi è collegato. Siamo andati a trovarlo, nel suo studio/ambulatorio di Morbegno, per saperne di più di questa "arte", spesso proposta sulle riviste a mo’ di semplice curiosità culturale, della sua pratica concreta e dei suoi fondamenti scientifici.

Cominciamo proprio da qui. Questo interesse per la reflessologia plantare è una delle tante mode della società del benessere, una delle tante attenzioni verso la cosiddetta medicina alternativa?

"Le prime immagini di questa tecnica alternativa risalgono agli antichi Egizi: un anonimo cultore di questa tecnica per la salute si fece ritrarre in posa reflessologica, cioè mentre stava ricercando su un piede ciò che oggi definiamo i punti riflessi da stimolare per ottenere il benessere. Questi segnali e questi messaggi corrono codificati, e sono appunto stati analizzati fin dall’antichità, lungo canali preferenziali. L’analisi e la codifica sono poi proseguite nel corso dei secoli, fino ai giorni nostri, con le varie specifiche, revisioni e adattamenti necessari, dovuti allo sviluppo delle conoscenze scientifiche".

E, oggi, con quale immagine dipingerebbe questa tecnica?

"Se l’occhio è lo specchio dell’anima, il piede lo è del corpo, con tutti i suoi costituenti e tutti i suoi equilibri, le sue virtù e i suoi difetti, il suo normale funzionamento e il suo cattivo stato di sa-lute. Trovare sul piede l’inizio di qualcosa che non va, di qualche squilibrio energetico è il mestiere del reflessologo".

Mestiere?

"Dire ‘mestiere’ non può né deve suonare a discredito di una professionalità che si acquisisce con studi di anatomia, fisiologia e patologia e con una pratica approfondita su casistica eterogenea".

Già, la formazione. Come s’impara a diventare reflessologi?

"La scuola è il fulcro della preparazione alla professione. È’ una scuola seria, con docenti reflessologi e medici preparati, che trasfondono agli allievi le loro conoscenze per far crescere nuove professionalità, promuovendo la reflessologia in ogni parte d’Italia. La scuola, che fa capo alla F.I.R.P., prevede una formazione professionale non inferiore ai tre anni e alle seicento ore. Sono previste le seguenti materie di studio: conoscenza teorica della reflessologia, riconoscimento dei punti di riflesso, anatomia e fisiologia, apprendimento e pratica della manualità, deontologia professionale".

In poche parole, ci spieghi come si pratica questa tecnica e quali finalità terapeutiche intende raggiungere.

"Si prende in mano il piede, lo si osserva, lo si ascolta. Il piede ci parla, ci racconta e ci evidenzia i suoi squilibri. Noi reflessologi, attraverso un massaggio indirizzato ad un riequilibrio energetico su canali preferenziali che ritroviamo sul piede, cerchiamo di contribuire a ritrovare quanto perduto in un più o meno recente passato, durante lo sviluppo di situazioni non conformi allo stato di benessere. La finalità, quindi, è quella di restituire il benessere ad un organismo affetto da patologie diverse e squilibrato da un punto di vista energetico. La reflessologia del piede è tutta qui, ma non è poco…"

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