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L’impresario e la Margherita

Lo scandalo della sede dell'Autobrennero, perchè rappresenta una perdita di credibilità per tutto il Trentino, e come è correlato agli affarismi della Margherita. Nonostante gli ultimi slanci etici di Dellai.

Trento sembra in mano ai nostrani furbetti del quartierino - ha commentato il segretario della Cgil Ruggero Purin, scandalizzato dal business intorno all’acquisto della nuova sede dell’Autobrennero. Purin ha ragione; anzi, c’è di peggio: le contiguità politica-affarismo (di cui qui parleremo) si traducono non solo in un indegno travaso di soldi pubblici nelle tasche degli amici degli amici, ma anche in una secca perdita di autorevolezza politica del Trentino come realtà territoriale.

Il presidente dell'A22 Ferdinand Willeit.

Ricapitoliamo, per gi lettori cui fosse sfuggita, la questione della sede dell’Autobrennero (come peraltro esaurientemente trattata dal "Trentino"). La società necessita di una nuova sede, individua come ottimale l’area della ex-Manifattura di Trento in località Spini di Gardolo, e il 17 giugno dà mandato al presidente Willeit di avviare le trattative per l’acquisto. Sull’area ha una prelazione il Comune di Trento (che nell’88 la aveva venduta – per 745 milioni di lire – perché vi si installasse l’attività produttiva) il quale il 22 giugno vi rinuncia (l’acquisto sarebbe per 14 milioni) concedendo il nulla osta all’acquisto da parte del geom. Stefano Oberosler, e per di più mutandone la destinazione d’area da industriale a commerciale (aumentandone così il valore). In ottobre l’Autobrennero decide di acquistare l’area da Oberosler per 34 milioni (inclusivi di alcuni lavori di sistemazione).

Da notarsi che il Comune è socio dell’Autobrennero, come pure la Provincia, che anch’essa concede autorizzazioni all’acquisto a Oberosler: insomma, gli enti pubblici concorrono fattivamente a far realizzare, a danno dell’Autostrada, che è una loro società, la favolosa plusvalenza di Oberosler. Insomma, i furbetti del quartierino.

L'assessore comunale Andrea Rudari (Margherita).

Infatti la linea di difesa degli interessati è penosa. L’assessore comunale competente, Rudari, responsabile della clamorosa rinuncia sostiene che "il Comune non può fare operazioni immobiliari a caso" (a caso??? ma se c’era una delibera sull’interessamento dell’A22 di cinque giorni prima?). Il presidente dell’Autostrada Willeit invece pensa di cavarsela facendo lo scemo del villaggio: "nessuno mi aveva detto niente; non è colpa mia se i soci non mi informano".

La cosa è troppo scandalosa e non finisce lì. Luis Durnwalder prende la palla al balzo: visto che a Trento combinate questi pasticci, spostiamo la sede a Bolzano, propone. Spostiamo la sede, e con essa i posti di lavoro, e le entrate fiscali, che vanno alla provincia dove risiede la sede legale.

A questo punto Dellai si arrabbia: "Adesso basta con gli scippi, la sede va fatta a Trento!" Nell’ennesimo scontro Trento-Bolzano si inseriscono anche gli altri soci, le province di Verona, Mantova e Reggio, che non ci stanno ad essere figli di nessuno: "allora proponiamo la sede a Mantova". Hanno torto?

Il risultato è una secca perdita di credibilità politica del Trentino. Non si possono pretendere posizioni di preminenza se poi le si usano per malaccorti pastrocchi.

A questo punto sorge una domanda: come mai questo favore, anzi, questo travaso di soldi alla ditta Obersoler? Oberosler, chi è costui?

Oberosler Stefano è figlio di Pietro, fondatore dell’omonima Spa con sede a Bolzano. Impresa solida, di ottima reputazione; anzi impresa vera, usa a fare soldi con le costruzioni, non con le intermediazioni immobiliari.

Recenti incarichi affidati alla “Oberosler cav. Pietro S.p.A” dalla Provincia 21 novembre 2000: lavori a base d’appalto di risanamento della galleria “Aguai”, al Km 18,000 della S.S. n. 48 “Delle Dolomiti” per L. 4.428.203.060. 5 dicembre 2000: immediato affidamento a Oberosler Spa di lavori lungo la S.S. n. 42 del Tonale e della Mendola, (Lire 2.260.000.000) 29 marzo 2001: lavori di imperiosa urgenza sulla S.S. 45 bis Gardesana Occidentale per Lire 18.464.847.324. 26 marzo 2001: lavori urgenti e indifferibili di rifacimento del ponte sul Rio Pescara, per Lire 999.913.278. 20 novembre 2001: affidamento a Oberosler Spa della realizzazione di una barriera antirumore tra il ponte del fiume Adige e l’incrocio con via San Severino per Euro 204.859,08. 9 maggio 2002: con licitazione privata lavori per la messa in sicurezza della discarica dismessa in località Masi di Rovigo in C.C. Grigno, per Euro 948.658,15. 13 novembre 2003: lavori di sistemazione e rettifica di un tratto della S.S. 612 della Valle di Cembra per Euro 4.196.844,97.

Però (magari per queste buone ragioni) è anche un’impresa particolarmente benvoluta a Piazza Dante: diciamo che è nel cuore dell’assessore ai lavori pubblici Silvano Grisenti. Ha costruito il sovrappasso di Martignano (ricevendo pubblici encomi e un riconoscimento economico per aver completato in anticipo i lavori); ha vinto l’appalto della Trento-Rocchetta, spezzettato per evitare la gara europea e far vincere le imprese locali; ha realizzato tutta una serie di lavori pubblici, di cui nella scheda a sinistra elenchiamo i più recenti di cui abbiamo trovato traccia. Tra di essi spiccano tre lavori "di somma urgenza" per i quali non si esplica alcuna gara, e ci si affida, in seguito a sbrigativa trattativa privata, a un’impresa di fiducia.

Appunto, impresa di fiducia. Anche troppo.

Al punto che ai suoi vertici sta (o dice di stare) un esponente della Margherita. Si tratta di Diego Filippozzi, già sindaco di Zambana, il quale, uomo di fiducia di Grisenti, ha lasciato l’incarico al suo vice in vista di più significative promozioni. Doveva diventare infatti presidente del Comprensorio C5. A dire il vero il presidente dovevano nominarlo i sindaci, ma era scattato il diktat della Margherita: presidenza "di nomina politica", noi lo indichiamo e voi votate. I sindaci non c’erano stati (non ci sono più i partiti di una volta) e avevano riconfermato il presidente uscente, Renata Stenico, peraltro anch’essa margheritina ma non ortodossa.

Tutto questo per dire quanto il rag. Diego Filippozzi sia addentro al partito di governo.

Il potente assessore provinciale ai Lavori Pubblici Silvano Grisenti (Margherita).

Contemporaneamente Filippozzi nel mondo imprenditoriale si presenta come amministratore delegato della Oberosler cav. Pietro Spa. A dire il vero tale carica non risulta negli atti ufficiali; sta di fatto che ovunque viene fatta l’equazione Filippozzi= Oberosler. Ma siccome Filippozzi politicamente dipende da Grisenti, e pure l’assessore comunale Rudari – quello che "il Comune non può fare operazioni immobiliari a caso" – è creatura del potente assessore (che difatti gli ha ceduto il suo scranno al Comune di Trento quando è passato in Provincia) il cerchio si chiude.

La vicenda dell’Autobrennero si chiuderà – sembra – positivamente. Lo scandalo è servito, ci dicono: la società ha intenzione di comperare l’area ex-Manifattura riconoscendo alla Oberosler una plusvalenza minima corrispondente alle spese sostenute. E poi indirà una gara per la sistemazione e nuova costruzione (cui, alla pari delle altre ditte, potrà partecipare la stessa Oberosler e far valere le sue capacità industriali).

Se questo sarà l’esito, bene. Però il problema dei rapporti tra la politica e l’affarismo, rimane sempre in piedi, a inquinare la vita pubblica.

In questi giorni Lorenzo Dellai se ne è uscito con un’inaspettata esternazione sulla questione morale che potrebbe riguardare anche persone "infiltratesi" nella Margherita. Noi non sappiamo a chi intendesse riferirsi. Né diamo soverchio credito a quest’improvviso ravvedimento di chi i temi dell’eticità ha sempre sbeffeggiato. In ogni modo gli consigliamo di guardare molto, ma molto (troppo?) vicino.

Anche perché – lo si è visto proprio in questo caso – il connubio affari-politica, alla distanza danneggia l’intero Trentino.