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QT n. 8, 19 aprile 2008 Monitor

Scherzare sulla vecchiaia

Da discutere se si tratta di teatro da stagione di prosa, per il resto "Infinita", spettacolo clownesco sull'infanzia e l'estrema vecchiaia, diverte, appassiona, commuove.

E’ facile, da giovani, scherzare sull’incontinenza, sui tremori, le sedie a rotelle, i pruriti e le malinconie degli anziani; ma forse lo scherzo ha piuttosto un contenuto apotropaico, con un fondo di paura da parte di chi spera, dovendo come tutti invecchiare, di far parte dell’esigua schiera dei sani, lucidi ed autosufficienti rocciosi anziani che talora ci piace incontrare, ammirare... e invidiare.

Lo spettacolo "Infinita" messo in scena dai quattro "giovanotti" (due davvero giovanissimi, qualche anno in più gli altri) della compagnia "Familie Flöz" si basa sulla rappresentazione dell’infanzia e dell’estrema vecchiaia: con sottofondo musicale, con rumori, ma vocalmente muto, il "testo" drammaturgico alterna, infatti, ora scene di vita infantile, ora gag ambientate in una casa di riposo per anziani.

Il pubblico mostra di gradire la satira e di saper persino cogliere con l’opportuno silenzio i momenti di commozione, sottolineati da adeguate musiche struggenti ed efficaci.

A parte l’indiscutibile bravura degli artisti, la bellezza di alcuni elementi scenografici (come il suggestivo uso di filmati con silhouettes in bianco e nero) e la purezza espressiva dei mascheroni utilizzati, ciò che lascia perplessi, in questo spettacolo, è semplicemente la sua collocazione nella stagione di prosa. Si tratta certo di un?altro tipo di teatro, più vicino all’arte del clown che al teatro di prosa propriamente detto; una proposta godibile, interessante fin che si vuole, ma... forse poco in linea con la programmazione precedente. Ci si sente vagamente traditi, alla fine, perché ci si aspettava una conclusione di stagione più coerente. Ciò nonostante, onore e plauso agli artisti.

Il "Don Pasquale" donizettiano, imminente, ci farà ritornare il sorriso?

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