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QT n. 13, 26 giugno 2004 Servizi

Dialetto, tradizione e leggenda in CD-Rom

"Il Trentino dei contadini. Piccolo atlante sonoro della cultura materiale" e "L'uomo selvatico del Trentino", due produzioni del Museo degli Usi e Costumi di San Michele all'Adige.

Che la tradizione, per preservarsi intatta ai posteri, possa utilizzare le forme più sofisticate della tecnologia, ce lo ricorda una doppia produzione del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di S. Michele. Due CD Rom diversi per contenuto ma ugualmente interessanti per forma e documenti proposti, frutto di anni di appassionato lavoro da parte dei rispettivi curatori. Un insieme di accurata documentazione sotto forma d’ipertesto che rende la cultura materiale quanto la storia e la leggenda un qualcosa di avvincente e didatticamente efficace, senza scadere quindi mai né nella mera esibizione tecnologica (assai limitata nel tempo e comunque pacchiana) né al contrario nella assopente pedanteria.

"Il Trentino dei contadini. Piccolo atlante sonoro della cultura materiale" (15 euro) è un sofisticato CD-Rom prodotto da Giovanni Kezich, Antonella Mott e Graziano G. Tisato volto a (ri)esplorare la cultura materiale trentina attraverso la diversa terminologia dialettale delle varie zone del Trentino. Più in particolare, l’itinerario geografico seguito è quello della ricerca svolta ottant’anni fa dal dialettologo svizzero Paul Scheuermeier per la compilazione dell’"Atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale". I 194 diversi oggetti legati per lo più ai lavori domestici e nei campi (ma non solo), sono visualizzati attraverso fotografie (molte delle quali eseguite nella storica ricerca dello Scheuermeier) e disegni. Ogni oggetto è stato poi individuato con la sua specifica denominazione in 15 diverse località del Trentino - da Piazzola a Roncegno, da Volano a Tuenno, da Faver a Predazzo-; all’accurata trascrizione glottologica è stata così aggiunta la registrazione audio recentemente eseguita presso alcuni (anziani) abitanti delle 15 località, ai quali sono state mostrate le immagini dei manufatti. Un documento, insomma, che con la lenta ma inesorabile scomparsa del dialetto come dei tradizionali ma ormai sorpassati attrezzi di lavoro si farà sempre più prezioso ed utile per ricostruire la vita comune di un recente passato. Aneddoti, approfondimenti storico-scientifici, digressioni da parte degli intervistati, vecchie e nuove fotografie dei contesti rendono il prodotto multimediale ancora più interessante e spendibile sotto molteplici punti di vista.

Di tutt’altro genere il CD-Rom ideato e progettato dal giovane designer trentino Andrea Foches: "L’Uomo Selvatico nel Trentino". Prima tappa di un viaggio volto a ripercorrere temi e figure dell’immaginario popolare trentino, il CD-Rom affronta, unendo narrazione, stupore, antropologia e ricerca etnografica, la figura leggendaria dell’uomo selvatico in Trentino, fiabesca creatura che vive temuto e nascosto nei boschi più impervi. L’autore ha unito, in 6 cortometraggi della durata totale di circa 30 minuti, il rigore di un’accurata analisi delle raccolte di leggende della tradizione orale, trascritte per lo più tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, con un moderno quanto artistico uso delle tecnologie d’animazione. Una ricerca fatta certo di libri, ma anche di accurate indagini sul campo, per studiare le voci, gli oggetti, il paesaggio originale in cui le singole leggende sono ambientate.

La cosa più d’effetto di questi video, al di là dei favolosi racconti dei quali sono veicolo, è l’abbinamento di oggetti, arredi e maschere conservati nei musei etnografici della regione con altri oggetti, maschere, personaggi e scenari realizzati al computer in 3D, il tutto ambientato su sfondi paesaggistici per lo più autentici. Una narrazione che, nella diversità di tono e di tecnica, non è mai disneyana, artefatta; al contrario, pur forte di procedimenti tecnologici d’avanguardia, ha il gusto delle fiabe raccontate della tradizione orale, d’inverno, davanti a un camino. Uno stupore che diventa stupore didattico, essendo il contenuto sempre - seppur leggendario - documento, testimonianza.

A riprova di ciò va ribadita la scientificità dell’ipertesto. Anzitutto è evidenziato il plurilinguismo che caratterizza il Trentino. Così, a seconda della provenienza della specifica leggenda, si potrà scegliere di volta in volta la voce narrante che sarà, oltre che in italiano, in ladino (Il fus de or), mocheno (Der Wild Monn) o cimbro (Dar Sambileno), potendo anche scegliere, di volta in volta, una narrazione senza interruzioni appositamente pensata per uso didattico.

Vi sono poi ampi ed esaustivi apparati d’approfondimento, anch’essi sotto forma di ipertesto, che trattano in modo rigoroso e scientifico la genesi e il diffondersi di queste leggendarie creature silvestri nelle varie zone geografiche della regione, ognuna con le sue specifiche peculiarità.

Le leggendarie imprese di questi esseri sono infine presenti sotto forma di testo in una sezione-archivio contenente oltre 50 racconti. Un raro esempio di scientificità poetica, utilizzabile sia dallo storico che dal bambino in cerca di (antica) meraviglia.