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QT n. 6, 21 marzo 1998 Servizi

Capriana: scabbia top secret

Genitori preoccupati e un sindaco che ama il mistero.

In una scuola materna i genitori hanno il diritto di conoscere quale parassita possa aver contagiato i loro bambini?

In tutta Italia e nel mondo civile e democratico la risposta è ovviamente positiva, non a Capriana.

Ai primi di dicembre presso l'asilo del piccolo comune si presentava una signora che sottoponeva tutti i bambini ad una visita particolarmente attenta, che interessava anche le parti genitali. Non essendo stati i genitori preavvisati dell'intervento, è evidente come i bambini, appena giunti a casa, abbiano espresso anche in modo allarmato i loro timori a madri e padri.

Il personale della scuola non aveva saputo dare informazioni precise, la signora non si era sentita in obbligo di spiegare alcunché e il sindaco, successivamente interpellato dal Comitato di Gestione della scuola materna e poi da una interrogazione della minoranza consigliare, in un primo momento ha mostrato disappunto per l'eccessivo interesse, poi ha parlato di visita di routine e lasciato intendere che si trattava dei soliti pidocchi, per poi, due mesi dopo, parlare di una generica "parassitosi cutanea".

Davanti a tanta reticenza, una banale storia di igiene ha finito per assumere contorni più vistosi e anche preoccupanti.

Solo tre mesi dopo, il 9 marzo, il Comitato di Gestione ha saputo, non dal sindaco, ma dal direttore del Distretto Sanitario, che si trattava di un caso di scabbia, un'infestazione cutanea molto contagiosa, intensamente pruriginosa, con tendenza ad infezione secondaria causata da un acaro. Il contagio avviene per semplice contatto cutaneo tra individui e quindi, anche davanti ad un semplice sospetto, l'intervento deve essere tempestivo.

A tutt'oggi il sindaco, trincerandosi dietro una malintesa tutela della privacy (comunque nessuno si è mai permesso di chiedere il nome o i nomi dei bambini interessati), non ha risposto: ha dedicato invece una decina di righe, per lo più offensive e emissive, per rispondere ad una interrogazione e poi ha inviato ai genitori una lunga lettera di giustificazione del proprio comportamento e di autogratificazione, con ulteriori offese al Comitato di Gestione e alle minoranze e senza rispondere a quanto richiestogli. In tal modo i cittadini hanno ritenuto di dover ricorrere alla presentazione di una interrogazione al Presidente del Consiglio Provinciale.

Accanto al fatto grave del rifiuto del sindaco di rispondere, si aggiunge una nuova preoccupazione che riguarda la qualità del servizio sanitario sul territorio trentino, specie in periferia.

E' infatti inconcepibile che sia stato mandato del personale non medico a visitare in modo tanto accurato soggetti particolarmente fragili quanto lo sono dei bambini. Non è sufficiente giustificare quanto avvenuto con la professionalità dell'infermiera: la visita doveva essere affidata a un pediatra. Il Distretto Sanitario di Fiemme dimostra ancora una volta, non sole per quanto riguarda la gestione dell'ospedale, ma anche la qualità dei servizi offerti sul territorio, i limiti evidenziati da una sanità accentrata.

E' altrettanto grave che il direttore sanitario, pur pressato da un; lettera del Comitato di Gestione da telefonate di consiglieri comunali, abbia atteso oltre tre mesi per dare una risposta precisa.

La responsabilità di un compor lamento omissivo tanto grave noi può venir mitigata dal fatto chi questo direttore aveva informati da oltre un mese, e con precisione, il sindaco, scaricando su di In tutte le responsabilità. Il Consigli1 comunale e i genitori sono stati tenuti all'oscuro della vicenda per mesi. Perché tanta segretezza?

In paese si dice perché il sindaco aveva la coda di paglia: nell'estate 1997, sempre senza informare il Comitato di Gestione, ave va destinato i locali dell'asilo ali svolgimento di una lotteria e gi allora era stato criticato dalle minoranze proprio per la sottovalutazione del problema igienico-sanitario che comportava quell'iniziativa, tanto più che questa prevedeva l'esposizione di prodotti provenienti da altri continenti.

Rimanendo evasivo, voleva lasciar passare la questione senza attrarre altre attenzioni: ma proprio avvolgendo il tutto in nebbie ed aloni di segretezza ha scatenato n paese un putiferio tale da far arrivare la questione fino al palazzo della Provincia.

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