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QT n. 12, 14 giugno 2003 Fumetti

A come avventura

Da Tarzan a Mister No.

Un viaggio in Estremo Oriente o, più semplicemente, una gita in mountain bike possono rappresentare un’avventura. Perché avventura è la ricerca di qualcosa di nuovo, è viaggiare anche solo con la fantasia, è cercar di vedere e di capire realtà diverse . E’ desiderio di incontrare nuovi volti, nuove situazioni L’uomo è nato per l’avventura. Vuole incontrare e scoprire il nuovo, il diverso: vuole vedere al di là delle montagne che contornano la valle alpina in cui è nato e cresciuto, oppure capire perché un fulmine incendia le foreste. Tutto questo è avventura. E’ quindi evidente che anche nel campo dei fumetti il settore dedicato all’avventura rappresenti una grossa fetta della produzione.

"Tarzan", 1948.

Non è stato sempre così. Inizialmente le storie a fumetti erano indirizzate quasi esclusivamente, se si escludono le vignette satirico- politiche, ai giovani ed ai bambini. Ragazzini ribelli puniti per le loro marachelle, striscie moraleggianti, personaggi comici: era tutto quello che offriva il mercato.

Si deve attendere il 1929 per la grande svolta. Nascono infatti in quell’anno due personaggi, Tarzan e Buck Rogers, che, pure in campi diversi, sono i capostipiti di due popolari filoni: l’avventura il primo e la fantascienza il secondo.

Tarzan l’uomo scimmia nasce dalla penna di Edgar Rice Burroughs che, a partire dal 1912, scrive una lunga serie di romanzi presto tradotti in tutto il mondo. Nel 1919 abbiamo il primo di una serie infinita di film. Solo nel 1929, il 7 gennaio arrivano i primi fumetti .Disegnatore Harold Foster, uno dei migliori artisti che si sono dedicati a questo settore. Direi quasi che più che disegnatore Foster è un illustratore, tale è la perizia con la quale esegue le sue tavole .Dopo qualche anno, nel 1937, abbandona Tarzan creando il Principe Valiant, altro pilastro nel campo fumettistico. Viene nominato baronetto negli anni ‘50 per meriti artistici.

Le avventure dell’uomo scimmia sono successivamente illustrate da Burne Hogarth, professore universitario di storia dell’ arte ed autore di un celebre trattato di anatomia del corpo umano. Numerosi disegnatori si sono quindi succeduti nel corso degli anni, da Rex Maxon a Bob Lubbers, da Joe Celardo a Russ Manning.

In Italia la prima storia di Tarzan compare nella collana "I romanzi di cappa e spada", edita dalla Mondadori nel 1933. Il personaggio passa poi nelle pagine de L’Audace (1935), Pinocchio della Saev (1937), Jumbo, Paperino della Mondadori. Nel dopoguerra viene pubblicato nel 1946 da Robinson, Il Pupazzetto, Urrà e via via in molte altre edizioni fino ai giorni nostri.

Il suo successo porterà negli anni a diverse imitazioni da Akim di Pedrazza a Pantera Bionda di Magni e Pini Segna, a Yorga di Canale, a Sheena di Morgan Thomas.Il Re della giungla subisce anche, nel periodo del ventennio, delle modifiche ed adattamenti curiosi di cui parleremo in altra occasione.

Ormai il ghiaccio è rotto. Arrivano d’oltreoceano molti personaggi avventurosi di nascita, oppure che si sono modificati, passando dal comico all’avventuroso. E’ il caso di Tim Tyler’s Luck, ribattezzato in Italia Cino e Franco.

Le primissime storie sono prevalentemente umoristiche, ma poi il contenuto dei testi cambia ed i due protagonisti si buttano in una interminabile serie di avventure in terra d’Africa. Si arruolano nella Pattuglia dell’Avorio per combattere i cacciatori di frodo ed al loro fianco troviamo anche una pantera nera di nome Fang. Allo scoppio della seconda guerra mondiale tornano negli USA per fare il loro dovere nella Guardia Costiera. Ma il pubblico non gradisce il cambiamento, per cui Lyman Young li rispedisce in Africa .

"Cino e Franco", 1935.

Numerosi disegnatori collaborano con Lyman Young pur non firmando le tavole. Fra gli altri Alex Raymond (disegnatore di Gordon e Rip Kirby), Charles Flanders, Burne Hogarth, Tom Massey ed il figlio di Lyman ,Bob Young.

La coppia ha molto successo in Italia e viene pubblicata in numerose collane, da Topolino a La Risata, Paperino, L’Avventura ed altre. Nerbini dedica loro a partire dall’ 11 agosto 1935 "Il giornale di Cino e Franco", di cui escono in totale 248 numeri. Come succede anche ad altri personaggi (ne parleremo prossimamente), i nomi subiscono variazioni , da Tim e Tom a Gianni e Piero, a Dario e Mario, a Carlo e Mario.

Altri autori prendono lo spunto dai due e creano degli epigoni che molte volte non sfigurano nel confronto. Primi fra tutti Gino e Gianni disegnati da Rino Albertarelli per il settimanale Topolino nel 1938. Altra coppia ancora, "I tamburini d’Africa" disegnati da Kurt Caesar per La Risata.

Ormai siamo nell’epoca d’oro, nuove testate escono nelle edicole italiane, prima fra tutte L’Avventuroso della Nerbini di Firenze. I ragazzi lo considerano subito e giustamente un mito e la testata raggiunge quasi mezzo milione di copie di tiratura. Le avventure di Gordon Flash, Agente segreto X9, Mandrake e Uomo Mascherato riempiono le sue pagine.

Un personaggio creato da Alex Raymond con il nome di Jungle Jim Brady si fa notare per il genere di avventure di caccia ed esplorazione. Jim della giungla come è chiamato da noi è un vero e proprio avventuriero. Assieme al fedele Kolu ed alla affascinante Lil’de Vrill dà la caccia a pirati e predoni nelle foreste dell’Asia meridionale. Nel corso della seconda guerra mondiale combatte contro i giapponesi, poi riprende le sue avventure nella giungla fino al 1954, quando se ne va in pensione. In Italia Jim della giungla compare su numerose testate a fumetti, dagli Albi Furore a L’Avventura, da Contastorie a Giungla, Il piccolo Avventuroso, Giornale di Cino e Franco.

Negli anni del ventennio neppure lui sfugge alla legge vigente e l’editore modifica il suo nome in Geo. A completamento segnaliamo che, dal 1948 al 1955, la Columbia realizza sedici film ed un serial di 57 episodi, tutti con Johnny Weissmuller, già interprete del più famoso Tarzan cinematografico .

Lo spazio è, come si dice, tiranno. Facciamo allora un salto di qualche anno, fino al 1975. Nel giugno di quell’anno troviamo nelle edicole un avventuriero particolare, direi un eroe antieroe, apparentemente un pigrone che non disdegna le avventure galanti e le grandi bevute nei bar di Manaus in Brasile. Stiamo parlando di Mister No. La serie avventurosa è creata da Guido Nolitta per i testi. Chi è Nolitta? Ve lo dico dopo. I disegni sono inizialmente di Gallieno Ferri e Franco Donatelli. L’editore è Nolitta, in realtà Sergio Bonelli, che si firma sovente con questo pseudonimo. Lo fa anche per un altro personaggio della sua avventurosa scuderia, Zagor .

"Mister No", 1975.

Inizialmente Mister No dovrebbe durare soltanto per 5 numeri, ma il successo incontrato ce lo fa trovare ancora in edicola dopo 28 anni ed oltre 300 numeri. Escono anche Special, Maxi, volumi cartonati e la ristampa Tutto Mister No.

Jerry Drake, così si chiama il nostro eroe, ex soldato e pilota americano, schifato delle violenze che ha conosciuto durante la guerra, abbandona tutto e si trasferisce a Manaus. Malgrado preferisca le bevute ed il fare da guida nella foresta amazzonica ai turisti, si trova invischiato in complotti ed intrighi contro criminali di pochi scrupoli. Così, dopo la giungla d’asfalto di New York, quella sudamericana, quella africana ed infine l’ Asia.

Accompagnato dalle spalle Esse-Esse e Van de Veer, pilotando con perizia il suo Piper spazia per ogni dove accompagnato da una folta schiera di lettori, compreso il sottoscritto, lo confesso.

Corto Maltese, Indiana Jones, Johnny Hazard, Alain Quatermain: avventura, quante storie si scrivono in tuo onore, oserei parafrasare. Ma avremo modo di ritornare sull’argomento.

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