L’acqua in Consiglio
Un minimo di trasparenza su una questione strategica, si spera
Nell’ultima tornata di lavori del Consiglio Provinciale, due settimane fa, si doveva discutere la contestatissima legge sulle piccole centrali elettriche che la giunta vuole mettere, al pari delle grandi, sul mercato dell’energia, sottoponendole a concessione. Questo nonostante siano in gran parte proprietà di Comuni o consorzi elettrici e non ci sia un obbligo così stringente nelle norme europee.
Invece le troppe questioni all’ordine del giorno hanno determinato uno spostamento dell’esame alla prossima sessione di lavori del Consiglio, a metà aprile.
Un sospiro di sollievo dei molti che ancora sperano che questa norma venga abbandonata del tutto, visto che mette in discussione i ricavi idroelettrici di molti Comuni per i quali sono risorse importanti. Ne sapremo di più il mese prossimo.
Nel frattempo però le minoranze consiliari sono riuscite a fare fronte unito e a chiedere la convocazione di una Conferenza d’informazione su tutta la materia idroelettrica. Un’unica mozione, proposta a tutte le minoranze dal consigliere 5 stelle Alex Marini, che evidenzia la necessità di una riflessione di tutta la società trentina sul tema dell’energia. Per quanto riguarda le grandi concessioni, dice Marini, “sarebbe utile che questa conferenza si svolgesse almeno prima dell’emanazione dei bandi”. Un minimo sindacale, ci permettiamo di dire, visto che la gestione del settore idroelettrico è un pilastro della gestione del territorio trentino.
Per le cosiddette piccole, invece, Marini sostiene che la legge in gestazione, anche se venisse approvata, dovrebbe essere considerata una norma transitoria, in attesa che a livello nazionale venga riordinata questa materia al momento davvero ingarbugliata.
Contemporaneamente Marini ha raccolto le firme dei capigruppo in Consiglio per chiedere una cosiddetta “Richiesta di comunicazione” da parte della giunta sul Piano Energetico provinciale 2021-2030. È il documento chiave preparato dall’amministrazione provinciale per lo scenario energetico del decennio. E anche qui ci pare il minimo che la giunta vada in aula a spiegarlo e consenta un dibattito pubblico su scelte così strategiche.