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Il marcio in Comune

Bruno Firmani

Il “marcio” giustamente denunciato da QT merita qualche riflessione. A mio parere andrebbe riconsiderata tutta la politica abitativa del comune di Trento. Non pochi consiglieri e assessori affermano che Trento si è sviluppata urbanisticamente in modo perfino eccessivo e che non sono da prevedere nuovi cospicui insediamenti abitativi. Se questo argomento può avere qualche fondamento, è la realtà dei fatti che vi cozza contro. Si parla di 24-50.000 pendolari che ogni giorno arrivano dai comuni circostanti o dalle valli per svolgere a Trento una qualche attività lavorativa, scolastica o altro.

Questo pendolarismo, anche se spesso costituito da persone (ad esempio gli studenti o chi viene per uffici) che non hanno intenzione di risiedere nel capoluogo, molte altre volte vede coinvolti lavoratori che sono stati “espulsi” dal caro affitti o dall’alto costo delle abitazioni, ma che volentieri vivrebbero a Trento. Questo fenomeno crea una forte tensione abitativa con riflessi sui costi degli affitti e delle abitazioni. E gli alti costi delle abitazioni spingono chi ne possiede una a tentare di moltiplicare, se possibile, il numero.Ecco quindi le villette mono-familiari trasformarsi in condomini, il tutto senza tenere conto della viabilità o dei servizi. D’altronde, ai prezzi attuali, dieci o anche quattro appartamenti, possono costituire la sistemazione a vita di una famiglia.

Ed allora tutto diventa lecito, almeno agli occhi degli interessati, e molto diventa possibile col tiepido controllo dell’Amministrazione comunale. Fortunatamente almeno il TAR sembra costituire un argine a queste speculazioni. Però quante persone sono disposte a rischiare somme ingenti in una causa amministrativa dall’esito spesso incerto o per una sentenza che preveda spese compensate? Un’Amministrazione che fosse preoccupata per le sorti dei cittadini onesti dovrebbe prevenire certe situazioni, soprattutto in presenza di tendenze speculative, ed invece questa lungimirante sorveglianza sembra essere venuta a meno.

Rimane da porsi una domanda: se si chiedesse a un cittadino qual è la probabilità che dietro questi fenomeni si nascondano episodi di corruzione, tangenti o altro, quale sarebbe la risposta?

Bruno Firmani, Consigliere comunale Italia dei Valori